«Lo sciopero di Wikipedia è inutile perché la direttiva sul copyright non riguarda loro»

Questa mattina, gli utenti di internet in Italia si sono svegliati senza avere la possibilità di soddisfare la loro curiosità sull’enciclopedia opensource Wikipedia. La pagina italiana della più grande raccolta di dati del mondo, infatti, ha deciso di protestare contro la direttiva sul copyright che andrà in discussione al parlamento europeo il prossimo 5 luglio. Secondo l’interpretazione del documento legislativo data da Wikipedia, infatti, l’enciclopedia rischierebbe di chiudere perché sarebbe impossibile per lei condividere i contenuti protetti dal diritto d’autore come, ad esempio, gli articoli di giornale.

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Scipero Wikipedia, le motivazioni dell’enciclopedia online

Tuttavia, già in precedenza – secondo il comunicato stampa seguito al primo voto sul testo della direttiva dello scorso 20 giugno – si era fatto presente come «caricare contenuti su enciclopedie online in modo non commerciale, come Wikipedia, o piattaforme di software in open source come GitHub, siano automaticamente escluse dal requisito di rispettare le regole sul copyright».

Sciopero Wikipedia, la risposta della Rappresentanza italiana UE

Il concetto è stato ribadito anche dalla Rappresentanza dell’Unione Europea in Italia, che ha diffuso un comunicato stampa: «L’art. 13 (quello, cioè, contestato da Wikipedia che lo ha citato nel documento di spiegazione al suo sciopero, ndr) riguarda i servizi che danno accesso a grandi quantità di contenuti protetti dal diritto d’autore, che sono stati caricati da utenti che non hanno diritti su tali contenuti».

Insomma, Wikipedia non rientrerebbe in questa fattispecie. I contributori all’enciclopedia opensource, infatti, sono in primo luogo tutti creatori che hanno titolo sui diritti per i contributi che rendono disponibili sotto la licenza creative commons. I contenuti di terzi utilizzati per la redazione dei lemmi di Wikipedia, insomma, sarebbero un numero molto limitato. L’articolo 13, pertanto, si applicherebbe soltanto a questo ristretto gruppo di contenuti, scongiurando così la chiusura della stessa Wikipedia, paventata nel comunicato stampa con cui l’enciclopedia opensource ha giustificato la sua protesta. Queste informazioni sono state confermate a Giornalettismo dal team che si occupa dello studio della direttiva sul copyright dell’Unione Europea.

Inoltre, c’è un altro passaggio cruciale del documento su cui stanno lavorando a Bruxelles: l’applicazione dell’art. 13 riguarda tutti quei siti che traggono profitto dalla condivisione di contenuti di terzi. Wikipedia, essendo libera da logiche economiche, a maggior ragione non rientrerebbe in questa fattispecie.

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