Si può davvero contare sulla “scienza” per l’app di incontri perfetta?

L'esperienza di Hinge dimostra che un approccio scientifico può essere efficace per rendere più impattante la compatibilità attraverso una applicazione

17/07/2023 di Enzo Boldi

Nel nostro viaggio all’interno di Hinge, abbiamo incontrato un fattore molto interessante da approfondire: il rapporto tra scienza e dating app. Un connubio che può apparire piuttosto strano, visto che si tratta di due mondi che sembrano essere molto diversi tra loro. In realtà, tra questi due universi ci sono moltissimi punti di tangenza, con gli elementi mescolati tra loro in grado di incrociare molti degli elementi inseriti all’interno dei due macro-gruppi. Il tutto applicato a ciò che potrebbe essere definita, in linea di massima, la “ricerca dell’amore”.

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E non parliamo di “chimica” (non solo relativamente alla questione dell’attrazione fisica), ovvero di quella che è stata definita – da un team di psicologi delle due Università americane della California e di Rochester – quella reazione che porta a «sperimentare, nell’interazione con l’altro, un noi che caratterizza in modo unico e speciale quello specifico incontro». Si tratta di veri e propri studi che – applicati alle tecnologie digitali alla portata di tutti – porta una app di dating a essere al passo con i tempi, con le sensazioni e con le reazioni di ogni singolo utente. Insomma, una vera e propria ricerca sui comportamenti dell’essere umano.

Scienza e dating app, un connubio per i rapporti stabili

L’esperienza di Hinge Labs sembra andare proprio in quella direzione. Perché attraverso uno studio sistematico dei successi e degli insuccessi delle relazioni (anche di quelle papabili) tra gli utenti che utilizzano questa dating app, si tenta di migliorare il funzionamento, inserendo anche nuove caratteristiche in base al comportamento di chi usa e ha usato l’applicazione per trovare l’amore. Nello specifico, il team di esperti che si occupa di questo settore fondamentale per lo sviluppo della piattaforma, si occupa di quattro fattori fondamentali:

  1. Studia i profili di appuntamenti di successo, analizzando foto e i contenuti delle risposte rapide;
  2. Analizza i “Mi piace” di ogni singolo utente in modo da poter procedere con la personalizzazione dei potenziali match in piattaforma;
  3. Studia per evitare il cosiddetto “dating burnout“, quella dinamica mentale che si innesca dopo una serie di appuntamenti che non si tramutano in un lieto fine sentimentale.

«Il team di Hinge Labs collega le relazioni, le emozioni e la scienza comportamentale con la ricerca sull’esperienza utente, l’analisi della business intelligence e la scienza dei dati per sbloccare approfondimenti su amore e appuntamenti», spiegano dall’azienda. Dunque, si tratta di un vero e proprio connubio che parte dall’analisi comportamentale degli utenti e si traduce anche nella ricerca dei rapporti di causa-effetto, passando anche per i sondaggi.

L’algoritmo Gale-Shapley

Ma il rapporto tra scienza e dating app non si basa solamente sull’approccio. Perché, per esempio, Hinge utilizza un algoritmo molto particolare, creato nel 1962 dai due matematici statunitensi David Gale e Lloyd Shapley. Si tratta di uno studio che ha portato alla creazione di una sequenza di finita di istruzioni che nel 2012 (quindi molti anni dopo e dopo la morte di Gale, sopraggiunta nel 2008) vinse il Premio Nobel per l’Economia. Un modello per creare stabilità, anche nei rapporti. Non a caso, questa “procedura” è stata definita anche «algoritmo dei matrimoni stabili». Su quali princìpi si basa questa ricerca meritevole del più prestigioso riconoscimento a livello mondiale? Proviamo a sintetizzare il funzionamento in quattro punti fondamentali in questo processo:

  1. Ogni soggetto da una proposta alla loro prima scelta (elemento) in cima alla propria lista di preferenze, all’interno di un altro gruppo;
  2. Gli elementi-soggetti che hanno ricevuto le proposte possono decidere se accoglierle, rifiutando tutte le altre proposte ricevute.
  3. I soggetti del primo gruppo che hanno inviato proposte che sono state rifiutate dalla loro “prima scelta”, inviano proposte alla “seconda scelta”.
  4. Questo processo prosegue fino a quando tutti gli elementi-soggetti del primo gruppo non instaurano una relazione con tutti i soggetti-elementi presenti nel secondo gruppo.

Leggendo così questa caratteristica, la risultante è una dinamica molto fredda e matematica. Esattamente come i princìpi alla base di ogni teoria logaritmica. In questo caso, come da definizione, si tratta di una sequenza finita di istruzioni che, dunque, danno vita al concetto dell'”app creata per essere cancellata”.

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