Donald Trump ha fatto perdere la pazienza anche al Repubblicano Schwarzenegger

L'ex governatore della California ha scritto una lettera pubblicata sul The Economist

05/01/2021 di Enzo Boldi

Donald Trump è rimasto con pochi amici, la maggior parte fanno parte del fronte QAnon. Anche il suo partito repubblicano l’ha scaricato ripetutamente – pubblicamente o con azioni decise che indicavano il loro disimpegno -, così come il Washington Post, che gli aveva tirato la volata fino al voto delle Presidenziali Usa 2020 (e anche nei giorni successivi). Una guerra senza prove, già smentita dai vari tribunali che hanno rigettato i suoi ricorsi per brogli che non sono mai avvenuti (lo dicono gli stessi giudici, i procuratori chiamati in causa e anche i referenti del suo partito). E questa pantomima continua ha fatto perdere la pazienza anche a uno dei volti più noti del fronte repubblicano: ed ecco Arnold Schwarzenegger contro Trump.

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L’attore, ex governatore (eletto proprio con i Repubblicani) della California per due mandati (dal 2003 al 2011), ha scritto una lettera pubblicata sul noto quotidiano The Economist in cui si scaglia, senza mezzi termini, contro il Presidente uscente degli Stati Uniti. E utilizza parole forti. Lui di cinema se ne intende e sottolinea come l’atteggiamento di Trump abbia di gran lunga superato il confine tra la finzione e la realtà.

Schwarzenegger contro Trump, la lettera al The Economist

«Non c’è alcun dubbio su chi abbia vinto le elezioni. Proseguire con questa farsa è stupido, folle e nocivo – tuona Arnold Schwarzenegger contro Trump -. Le sue azioni puntano a distruggere la fiducia nelle elezioni, gettando finestra secoli di principi americani. Tutto ciò deve essere accolto con una condanna universale di tutti i leader politici, a prescindere dal loro partito». Questa la frase clou pronunciata dall’attore ed governatore repubblicano dalla California. Ma nella sua lettera al The Economist sottolinea anche altri aspetti.

M.A.G.A.? «Si comporta da anti americano»

Schwarzenegger sottolinea come il comportamento tenuto da Trump – non ammettere la sconfitta nonostante le evidenze, anche processuali, e parlare di complotti e presunte frodi senza prove (e oltretutto smentite) – sia del tutto «anti americano». Insomma, il Presidente uscente è tutt’altro che un eroe. Questa etichetta, invece, la dedica a Brad Raffensperger, segretario di Stato Repubblicano in Georgia che si è opposto alle pressioni del quasi ex inquilino della Casa Bianca.

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