«No alle pietre d’inciampo per ricordare gli ebrei uccisi». La decisione del comune di Schio. Il motivo? «Sono divisive»

27/11/2019 di Enzo Boldi

Definire «divisiva» l’installazione delle pietre d’inciampo per commemorare le vittime ebraiche dell’era nazi-fascista in Italia è un arrampicarsi sugli specchi che ha il retrogusto del negazionismo a tutti i costi. Eppure il comune di Schio, in provincia di Vicenza, ha deciso di dire no alla mozione presentata dal Pd locale in Consiglio Comunale, sostenendo che i morti debbano esser lasciati in pace, non essere strumentalizzati e che – soprattutto – bisogna pensare prima ai cittadini. Una presa di posizione che, ormai, sembra essere diventata un mal comune in tutta Italia, come testimoniato dai vari casi sulla cittadinanza onoraria a Liliana Segre.

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L’iniziativa era stata proposta al Consiglio Comunale di Schio da rappresentante del Partito Democratico Leonardo Dalla Vecchia: installare 14 pietre d’inciampo (sampietrini ricoperti da una targa con sopra scritto il nome della persona da ricordare) davanti alle abitazioni in cui vivevano i cittadini deceduti nei lager nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale e quell’orribile pagina di storia fatta di razzismo e deportazioni.

Schio dice no alle pietre d’inciampo

Una proposta che, in teoria (e anche per Costituzione), non dovrebbe dar fastidio a nessuno. Ma la maggioranza in consiglio Comunale, guidata dalla lista civica Noi Cittadini (di Centrodestra) ha deciso di non concedere questo riconoscimento simbolico che, tra le altre cose, è presente sulle strade di molte città italiane (Roma e il suo ghetto ebreaico, per esempio) per ricordare le vittime di quella terribile pagina di storia.

Le motivazioni dietro il no

Dietro il no ci sono motivi che sembrano essere la classica arrampicata sugli specchi, tipicamente italiana. «Queste iniziative rischiano di portare di nuovo odio e divisioni a Schio. Occupiamoci di Schio e degli scledensi e lasciamo che le vittime riposino in pace», ha detto al Giornale di Vicenza Alberto Bertoldo della lista Noi Cittadini. Lo stesso Bertoldo che, in passato condivideva sui social immagini di Mussolini.

La guida della città di Schio è affidata a una lista civica nettamente spostata a destra. Il sindaco, Valter Orsi è anche soprannominato il Salvini di Schio. Non una grande pubblicità per il leader della Lega.

(foto di copertina: da profilo Facebook di Leonardo Dalla Vecchia)

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