Morto un meme, se ne fa un altro

La famosa immagine dello schiaffo di Batman è destinata a essere sostituita dalla sequenza dello schiaffo di Will Smith

28/03/2022 di Gianmichele Laino

Lo scopo di una pubblicazione che abbia la pretesa di indagare tutto quanto sta accadendo sul piano del digitale, come questo possa condizionare le nostre vite offline e come, anzi, le nostre vite offline possano condizionare i nostri comportamenti digitali, è anche quello di capire come alcuni fenomeni si generino e averne una certa previsione. Ecco cosa sta succedendo: all’indomani dello schiaffo di Will Smith al comico Chris Rock dopo la brutta battuta sull’alopecia della compagna dell’attore premio Oscar, sui social network non si parla d’altro. Fin qui, tutto normale: l’evento del giorno, sia esso la guerra in Ucraina o i casi giornalieri di coronavirus o ancora la mancata qualificazione dell’Italia al mondiale, viene sempre vivisezionato, commentato, definito nello spazio vorace di 24 ore. Tuttavia, le immagini di Will Smith che dà uno schiaffo a Chris Rock sono destinate a entrare nell’immaginario collettivo per uno spazio decisamente più ampio di 24 ore. Il tutto grazie al linguaggio del meme.

LEGGI ANCHE > Anonymous contro Will Smith: «Non ha onore»

Schiaffo Will Smith a Chris Rock: il prossimo meme

Le immagini dell’Academy hanno una somiglianza decisamente pronunciata con quelle di un meme molto famoso e molto utilizzato: Batman che dà uno schiaffo a Robin. Solitamente questa immagine è impiegata per indicare la stanchezza dell’ascoltatore rispetto a un discorso trito e ritrito; il fastidio per una argomentazione senza senso ma comune; la violenza con cui si vorrebbe rispondere alla diffusione delle fake news.

Bene: pare sia arrivato il momento di mandare questo meme in pensione. La scena dello schiaffo di Will Smith, infatti, assolve benissimo a tutte le esigenze comunicative del meme di Batman. Inoltre, ha un vantaggio ulteriore: è una scena dinamica, non statica, che può essere fissata in un singolo fotogramma, in nella serie di fotogrammi che compongono un video, nella serie di fotografie che vanno a comporre una GIF. Lasciamo perdere, per un attimo, l’esegesi del gesto di Will Smith e proviamo a fare un esercizio più semplice: quanti lo utilizzeranno, in futuro, per esprimere un proprio stato d’animo nelle discussioni virtuali che avvengono sulle piattaforme digitali?

Share this article
TAGS