Annunci il tuo assistente vocale con il riferimento a “Her”, ma poi neghi che la voce sia di Scarlett Johansson
Un caso che sta tenendo banco negli Stati Uniti è quello della voce dell'assistente "Sky" della nuova versione di OpenAI, troppo simile a quella di Scarlett Johansson
21/05/2024 di Gianmichele Laino
Voci di corridoio. Voci da film. Voci estorte senza permesso. È un incrocio di voci quello a cui stiamo assistendo negli ultimi giorni, con una vicenda che ha davvero tenuto banco negli Stati Uniti, patria delle grandi intuizioni che stanno derivando dall’applicazione dell’intelligenza artificiale, ma allo stesso tempo patria del cinema hollywoodiano e delle rivendicazioni sul copyright che gli stessi strumenti di intelligenza artificiale starebbero violando. Stati Uniti che sono anche la patria di Scarlett Johansson, una delle paladine che sta cercando di proteggere il mondo del cinema dalle incursioni dell’intelligenza artificiale: già lo scorso anno l’attrice aveva fatto causa a un’app – Lisa AI: 90’s Yearbook & Avatar – che aveva utilizzato la sua immagine (creata proprio con l’intelligenza artificiale) per promuovere i servizi offerti agli utenti.
Adesso, però, lo scontro è al massimo livello perché l’attrice ha messo nel mirino OpenAI, la società di Sam Altman che sta dietro a ChatGPT e che guida, nel mondo, l’applicazione industriale degli strumenti di intelligenza artificiale. OpenAI, in questo momento, sta lanciando una innovazione cruciale per la sua storia: si sta preparando, infatti, a rendere disponibili al pubblico i suoi cinque assistenti vocali con il supporto della sua tecnologia più recente, nota come GPT-4o. Il progetto, oltre a prendere in considerazione un miglioramento delle risposte del chatbot basato sull’AI, è in grado di generare autonomamente contenuti multimediali sulla base di un prompt che viene fornito dall’utente. Inoltre, promette di aumentare i livelli di personalizzazione delle risposte e, di conseguenza, di renderli sempre più “originali”. GPT-4o, infine, può beneficiare di alcuni assistenti vocali (chiamati Breeze, Cove, Ember, Juniper e Sky). Uno di questi, Sky, ha una voce femminile e Sam Altman – il founder e grande capo di OpenAI – lo aveva lanciato su X con un riferimento esplicito a un film che tutti conosciamo, Her (che ha come protagonista proprio Scarlett Johansson).
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Scarlett Johansson contro OpenAI: la vicenda che sta appassionando l’America
La voce di Sky è (o meglio era) molto simile a quella di Scarlett Johansson e non è sembrato un caso che Sam Altman avesse citato proprio il film Her, dove il protagonista si innamora della sua assistente vocale (che ha la voce dell’attrice americana) e che simboleggia al meglio l’involuzione delle relazioni interpersonali al tempo della preminenza delle piattaforme digitali. Un film che ha anticipato molti aspetti del presente che stiamo vivendo e che, in qualche modo, viene preso come punto di riferimento da uno strumento di AI generativa come GPT-4o che, evidentemente, punta a un rapporto sempre più stretto tra l’utente umano e il suo chatbot.
Ascoltando la voce di Sky si percepisce ben distinta la somiglianza con quella di Scarlett Johansson. Ed è stata la stessa attrice a raccontare di come Sam Altman l’abbia contattata per ben due volte in passato per chiederle se avesse intenzione di prestare la sua voce a uno degli assistenti vocali di un prodotto di OpenAI. L’attrice aveva negato la sua disponibilità a tutto questo. Nonostante ciò, pochi giorni prima del lancio di Sky, Sam Altman aveva voluto flirtare con l’idea, scrivendo su X un tweet promozionale che citava esplicitamente Her.
her
— Sam Altman (@sama) May 13, 2024
Dopo la denuncia di Scarlett Johansson, OpenAI ha rimosso dal suo GPT-4o la voce di Sky. Tuttavia, ha voluto precisare che quella stessa voce non aveva nulla a che vedere con Scarlett Johansson, che era stata registrata da un’attrice che aveva utilizzato il suo tono e la sua espressione naturale per caratterizzare l’assistente vocale di GPT-4o. Inoltre, OpenAI – in uno statement – aveva persino affermato che le voci erano state registrate l’estate scorsa a San Francisco e che, in ogni caso, nulla avevano a che fare con Scarlett Johansson. Ma l’eliminazione della voce dal progetto suona come una sorta di ammissione di colpa.