Cosa vuol dire “scammare” e come difendersi

Il vocabolario digitale presenta moltissimi termini "italianizzati" dall'inglese. Come nel caso dello scam

05/06/2022 di Enzo Boldi

Ci sono parole che, fino a qualche anno fa, facevano parte solamente del vocabolario anglosassone. La tendenza di quest’ultimo decennio – specialmente per via del vasto utilizzo delle nuove generazioni – è quella di attingere da lì per “italianizzare” concetti. Questo accade, soprattutto, per quel che riguarda il mondo del digitale e dei social network, come nel caso del termine “scammare“. Un neologismo di natura “informatica” che, però è entrato a far parte dell’uso e consumo classico e tradizionale.

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Come detto, tutto deriva dall’inglese. Partendo dall’etimologia della parola “scam” che, tradotta in italiano, racchiude quel concetto di “azione fraudolenta”. In particolare, il Cambridge Dictionary lo definisce così: «Un piano illegale per fare soldi, coinvolgendo e ingannando le persone». Il Garzanti Linguistica spiega così l’utilizzo, in lingua italiana, di quel termine: «1. tentativo di truffa effettuato inviando e-mail in cui si promettono ingenti guadagni in cambio di somme di denaro da anticipare; 2. tentativo di furto di dati informatici (p.e. una password), al fine di sottrarre o trasferire indebitamente somme di denaro da conti on line». Spiegazioni che centrano il punto. Perché lo scam è una vera e propria truffa che, negli ultimi anni, ha trovato la sua massima espressione online. Non mancano, infatti, tentativi di raggiro via mail, ma anche via chat (facendo sponda sui social network, il più delle volte)

Scammare, cosa significa e cosa sono gli scammer

Scam, scammer e scammare. Declinazioni di uno stesso concetto che parte dalla base (truffa) e arriva a identificare soggetti e azioni nel vocabolario digitale italiano. Di recente, per esempio, abbiamo analizzato tentativi di raggiro simili legati anche a raccolte fondi in favore dell’Ucraina. In precedenza, invece, avevamo incontrato questa dinamica con un profilo “fake” del generale dell’Esercito Francesco Paolo Figliuolo (ex Commissario Straordinario per l’emergenza Covid-19 in Italia) per quel che riguarda una presunta truffa amorosa o sentimentale. In entrambi i casi, si parla di social: profili fake (utilizzando nomi e immagini di persone o personalità riconoscibili o meno) nati per perpetrare truffe che, nella maggior parte dei casi, sono atte al furto di soldi. Una sorta di catfishing ancor più spinto.

Le tipologie di scam: le chat e i “legami affettivi”

Questi sono dunque i concetti alla base delle attività di truffa che, nel vocabolario digitale italiano, sono ormai noti come scam. Ma ce ne sono di differenti tipi, sia per genesi che per effetti. Il principale, forse quello più noto e dagli effetti su una platea più ampia, sono quelli che avvengono via chat: spesso avvengono sui social network attraverso false identità social, ma anche all’interno di chat anonime e – inevitabilmente – anche le app e le piattaforme di incontri. In questo caso, i truffatori – gli scammer – tentano di creare un legame affettivo (a mo’ di Catfishing) con la vittima, creando una confidenza online affinché la vittima cada nel tranello. Perché dopo la “comunione di intenti” affettivi, si passa alle richieste economiche.

Lo scam alla Nigeriana

Se le chat sono l’ambiente più proficuo per scammare una vittima, anche le comunicazioni via mail non sono da meno. Nel corso degli anni, infatti, le pagine della cronaca nostrana si sono riempite di storie di persone che hanno versato denaro sul conto di persone sconosciute. È il caso del cosiddetto scam alla Nigeriana: si riceve una comunicazione mail in cui si parla di un notevole quantitativo di soldi bloccati su un conto (quello più famoso era relativo a un presunto diplomatico nigeriano, da qui il nome identificativo di questa truffa) e si chiede all’utente vittima di fare da prestanome per sbloccare quel conto in cambio di una percentuale sulla cifra totale sbloccata. La persona che “abbocca” a tutto ciò versa su un altro conto i soldi per coprire le spese legali, le tasse e quelle per i notai. Alla fine, ovviamente, non otterrà alcuna cifra in cambio. Nessuna percentuale, semplicemente perché quel conto bloccato non esisteva e quel denaro era solamente scritto su carta. Anzi, sulla mail ricevuta.

Scammare a livello finanziario

Una tipologia simile di scam riguarda il mondo della finanza. Si tratta, però, di un sistema molto più accurato dei due precedenti casi, soprattutto perché il truffatore deve essere piuttosto esperto in informatica. In che senso? Avete presente quando online trovate annunci di facili – anzi – facilissimi guadagni facendo investimenti? Ecco, è esattamente lì che occorre alzare le antenne dell’attenzione e non cedere alle affascinanti sirene del guadagno facile. Ovviamente ci sono agenzie e aziende serie per quel che riguarda gli investimenti (così come broker che operano online) e questo rende ancor più difficile individuare cosa sia reale e cosa sia truffa. Perché gli scammer finanziari riescono ad alimentare l’ecosistema realizzando portali che sembrano reali, mostrando risultati che – in realtà – sono falsi. Il tutto condito da false recensioni che accompagno le homepage. Il tutto per convincere l’investitore-vittima a fare la sua parte e inviare soldi. Investimenti che non produrranno alcun guadagno, ma solo la perdita del 100% del capitale investito.

Scammare con lo schema Ponzi

Parlando di scam a livello finanziario non si può non citare l’ormai famoso “Schema Ponzi” che prende il nome da Charles Ponzi, famoso truffatore italiano vissuto a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento. A differenza dello scam finanziario, questa metodologia può essere condotta sia online che offline. Ovviamente, però, l’avanzata dei social e del mondo digitale sempre più immersivo ha fatto sì che gli episodi in rete si susseguissero e diventassero invasivi. Come funziona? Una sorta di catena di Sant’Antonio, con promesse di guadagni esponenziali nel giro di pochi mesi, partendo da un solo investimento iniziale. E la dinamica è quella del “Più inviti, più guadagni”, per spingere più persone possibili (anche all’interno della stessa cerchia social) a partecipare a quella che, alla fine, è una mera truffa.

Come difendersi?

Questi sono i quattro esempi più noti di scam online a cui si unisce un’altra tipologia: quella delle imitazioni. Portali che fanno finta di essere siti ufficiali di altre aziende (magari con nomi modificati in modo impercettibile, a una prima occhiata, e con espedienti grafici che rimandano a portali ufficiali) o di banche per convincere la vittima ad accedere, inserire le proprie credenziali e lasciare libero spazio al truffatore. Il consiglio per tutti questi casi è sempre quello di affrontare quel che accade online in modo critico. Non credere che ci siano persone che hanno voglia di regalare ingenti cifre o investimenti da guadagni in pochissimo tempo. Come proteggersi? Facendo domande, chiedere prove sulla veridicità di quel che si racconta o si annuncia (anche per quel che riguarda lo scam sentimentale). Perché fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.

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