Puoi anche oscurare una pagina Facebook, ma non puoi fermare le sardine a Parma

L’oscuramento su Facebook della pagina principale e della pagina mirror delle Sardine avvenuto nella serata di ieri è stato senz’altro un passaggio a vuoto per chi crede che si possa ancora avviare un dibattito serio partendo dai social network. Un algoritmo che è intervenuto in seguito a una segnalazione massiccia della pagina senza violazioni delle policy di Facebook rende evidente il bug che la piattaforma di Mark Zuckerberg si trova a gestire quando si parla di democrazia. Oggi, però, le sardine Parma hanno dimostrato che la realtà in carne e ossa supera di gran lunga quella virtuale.

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Sardine Parma, la risposta dopo l’oscuramento su Facebook

Nonostante i problemi tecnici che si sono prolungati fino alle prime ore di questa mattina, la manifestazione che le sardine hanno organizzato nella città ducale è stata un successo. Oggi, a partire dalle 19 centinaia di persone si sono radunate in piazza Duomo per far sentire la propria voce e per rispondere all’aggressiva campagna elettorale di Matteo Salvini per le regionali in Emilia-Romagna del 26 gennaio prossimo.

Sardine Parma, oltre a Bella Ciao si canta l’inno nazionale

Questa volta, non si canta soltanto Bella Ciao. Non si vuole trasmettere soltanto un messaggio di resistenza. La piazza di Parma ha intonato anche l’inno nazionale, sottraendolo in questo modo alla retorica sovranista e lanciando un messaggio ben chiaro: le sardine non resteranno ‘inscatolate’ nei confini dell’Emilia-Romagna, ma punteranno a diventare movimento o fenomeno nazionale.

La manifestazione è stata salutata con grande soddisfazione anche dal presidente uscente (e candidato della coalizione di centro-sinistra, in contrapposizione alla leghista Lucia Borgonzoni) Stefano Bonaccini, che su Twitter ha scritto: «Anche a Parma le sardine crescono».

La migliore risposta a chi ti oscura in rete è quella di uscire dalla rete. E nuotare in mare aperto, proprio come fanno le sardine.

FOTO dall’account Twitter di Stefano Bonaccini

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