Le Sardine e l’idea di chiudere la campagna elettorale al Papeete | VIDEO

20/01/2020 di Enzo Boldi

Rispondere al populismo di Salvini con una scelta populisticamente irrisoria. Tra le Sardine sta balenando l’idea di concludere la propria campagna elettorale – viste le difficoltà incontrate nella ‘prenotazione’ di quella di Bibbiano, già promessa alla Lega – nel luogo simbolo dell’ultima estate, dove si è consumata la crisi del governo Conte-1 con la fine dell’alleanza tra il Carroccio e il Movimento 5 Stelle. Ed ecco che il binomio Sardine Papeete potrebbe diventare l’ultima arma della loro campagna in vista delle elezioni regionali in Emilia-Romagna.

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L’indiscrezione è stata rilanciata questa mattina da alcuni quotidiani e la conferma – con una sorta di silenzio assenso – è arrivata da Lorenzo Donnoli (uno dei portavoce del movimento) – durante la trasmissione Agorà, su RaiTre. L’idea sarebbe nata dopo le resistenze riscontrate su Bibbiano, dove invece la Lega dovrebbe chiudere la propria campagna elettorale.

Sardine Papeete, il binomio che non si dovrebbe fare (e forse si farà)

«È una delle possibilità – ha detto Lorenzo Donnoli rispondendo alla domanda specifica della conduttrice di Agorà, Serena Bortone -. Chiuderemo la campagna elettorale in un luogo simbolico, potrebbe essere il Papeete». Una scelta chiaramente provocatoria in quel luogo simbolo della caduta del penultimo governo e che è stato al centro di tantissime battaglie con il Movimento 5 Stelle e il centrosinistra.

La mossa a rischio autorete

Una scelta populisticamente provocatoria. Il binomio Sardine Papeete rischia di essere un altro tassello utile a chi vuole muovere critiche all’operato del movimento nato a Bologna per criticare e contestare Matteo Salvini. E scegliere un luogo come quello stabilimento balneare per concludere la loro missione (momentanea) rischia di essere un facile autogol.

(foto di copertina: Esterno Papeete Beach, da Google Maps)

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