L’assurda teoria del complotto di Michele Santoro contro CasaPound | VIDEO
12/01/2018 di Redazione
La scelta di invitare Carlotta Chiaraluce, giovane militante di CasaPound e catalizzatore di preferenze durante le elezioni amministrative a Ostia, alla nuova trasmissione di Michele Santoro «M» ha sollevato polemiche sia prima che dopo la puntata andata in onda ieri su Raitre. La Chiaraluce ha preso la parola circa mezz’ora dopo l’inizio della trasmissione per commentare il tema della puntata, ovvero quello delle banche.
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Intervistata da Sara Rosati, l’esponente di CasaPound era stata chiamata a dare un veloce parere sullo stato degli istituti di credito in Italia. Probabilmente, la sua premessa è stata ritenuta troppo lunga, tanto da provocare una prima interruzione da parte della Rosati. Quando però, nella seconda parte del suo intervento, Carlotta Chiaraluce ha iniziato a parlare di «uscita dall’euro», l’intervento di Michele Santoro ha immediatamente stroncato la militante di CasaPound che si è vista costretta a lasciare il microfono.
SANTORO CARLOTTA CHIARALUCE: GUARDA IL VIDEO DELL’INTERVENTO DELLA MILITANTE DI CASAPOUND
E ora inizieranno a parlare tutti del “gobloddo” contro #CasaPound #M #OɹɐΛoʇoƆɐsɐԀonup pic.twitter.com/MnSoL9ktjm
— Gianmichele Laino (@gian_laino) 12 gennaio 2018
SANTORO CARLOTTA CHIARALUCE, LE CRITICHE DA DESTRA
Subito dopo le parole della Chiaraluce, in trasmissione, c’è stato spazio per l’attore Andrea Rivera. La cosa non è andata giù a molti esponenti di spicco di CasaPound così come agli utenti dei social vicini agli ambienti di estrema destra, che hanno parlato di una sorta di complotto messo in piedi da Michele Santoro contro il movimento della tartaruga e contro la loro rappresentante.
@chiaralucetw subito interrotta… 🙁 #Santoro #M #Rai3 #OraVotoCasaPound pic.twitter.com/eJ09cuLfub
— Marco Racca (@marcoracca) 11 gennaio 2018
#M #Santoro davvero ha interrotto @chiaralucetw che parlava di uscita dell’Italia dall’Ue per far parlare questo idiota?
— Luca Marsella (@MarsellaLuca) 11 gennaio 2018
#M #Santoro: e quando l’ottima Carlotta Chiaraluce parlò della separazione bancaria lui le tolse la parola per evidente paura dei poteri forti.
— Saverio Di Giulio (@SaverioDiGiulio) 11 gennaio 2018
Perché Santoro ha bloccato Carlotta Chiaraluce immediatamente dopo pochi istanti? Una sorta di mobbing-mediatico verso tutti quelli di CasaPound? Oppure il semplice terrore che potesse dire cose scomode? Censura preventiva = Folle Paura della GIOVINEZZA !!! pic.twitter.com/Ui7mH9x4cS
— Tartaruga Frecciata (@TartaFrecciata) 11 gennaio 2018
Ovviamente, i tweet più rilevanti sono arrivati dal consigliere comunale di Ostia Luca Marsella e dal candidato di CasaPound per le elezioni regionali in Lazio Mauro Antonini. Ma sono stati tantissimi i followers del movimento neofascista che hanno fatto il «tifo» per la Chiaraluce e hanno poi gettato fango sulla trasmissione di Michele Santoro.
SANTORO CARLOTTA CHIARALUCE, LE CRITICHE DA SINISTRA
Ma le critiche sono arrivate anche dall’altra parte politica. Prima e dopo la trasmissione, diversi utenti antifascisti si sono scagliati contro la scelta del conduttore di ospitare a «M» una rappresentante della nuova destra sovranista. Il leit motiv delle critiche è stato quello che ha toccato, in passato, anche Enrico Mentana e Corrado Formigli colpevoli – secondo una parte dell’opinione pubblica – di aver cercato il confronto con CasaPound e di aver dato spazio a esponenti del movimento all’interno delle loro trasmissioni.
Indovina indovinello : con che ospite esordisce Michele #Santoro nella sua nuova trasmissione #M questa sera ?
La camerata Carlotta Chiaraluce esponente di #CaccaPound
Quanto tirano i fasci de sti tempi … pic.twitter.com/PI1JWlCrYC
— Orso la Peste #IoSonoAntifascista (@nicmax25) 11 gennaio 2018
Boicotta chi ospita i nazifascisti, Santoro merda
— Nonzi (@Nonzi83) 11 gennaio 2018
Insomma, la presenza di Carlotta Chiaraluce è stata decisamente divisiva e ha fatto discutere il popolo della rete. Il suo impatto sulla trasmissione – comunque – è stato trascurabile: la qualità dell’informazione proposta da Santoro non può essere certo ridotta a uno sterile dibattito «CasaPound sì, CasaPound no».