Il non detto: quello che Santanché non sa (o non dice) sull’emendamento rimpatri

Eppure era facile da capire, conoscendo la legge già esistente

22/11/2020 di Enzo Boldi

Tra un post in cui pubblicizza i braccialetti del Twiga e l’altro, Daniela Santanché trova anche tempo e modo di ricordare al mondo come una parte fondamentale della sua vita sia fatta di politica. Ma lo fa male, come quando parla dell’emendamento passato alla Camera che allarga – solo testualmente – le tutele per i richiedenti asilo e i migranti che arrivano in Italia. Un tema che è stato solamente certificato, specificando meglio quali siano le categorie di persone che non possono essere sottoposte a rimpatrio. Eppure Santanchè immigrati gay è un post più da boomer social che da senatrice della Repubblica italiana.

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«Il PD è riuscito a far passare un emendamento per vietare il rimpatrio nel caso in cui un clandestino si dichiari gay (se proviene da un Paese dove questi sono perseguitati). Quanto scommettiamo che ci sarà un boom di omosessuali sui prossimi barconi? Vogliono farci invadere!», scrive la senatrice di Fratelli d’Italia ricalcando quando già espresso (anche lei senza conoscere lo status quo delle leggi già in vigore) dalla sua leader Giorgia Meloni.

Santanchè immigrati gay, buona domenica boomer

Eppure è molto semplice. L’emendamento approvato dalla Commissione Affari Costituzionali alla Camera ha un solo obiettivo. Ecco il testo prima del testo unico sull’immigrazione: «In nessun caso può disporsi l’espulsione o il respingimento verso uno Stato in cui lo straniero possa essere oggetto di persecuzione per motivi di razza, di sesso, di lingua, di cittadinanza, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali o sociali, ovvero possa rischiare di essere rinviato verso un altro Stato nel quale non sia protetto dalla persecuzione». Si tratta dell’articolo 19 del D.lgs. 25 luglio 1998, n. 286. Insomma, non una cosa recente.

Cosa è cambiato? Nulla, se non una specifica

E con l’emendamento ultimo, passato in Commissione, si specifica solamente cosa rientri nel macro-settore ‘sesso’, facendo rientrare in questo campo semantico «orientamento sessuale e identità di genere». Insomma, una specifica e poco più. Già prima le persone il cui orientamento sessuale poteva essere oggetto di persecuzioni nel proprio Paese di origine non potevano essere rimpatriate. Ora, però, si può tornare a parlare di quanto sono belli i nuovi bracciali del Twiga.

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