Sandro Ruotolo minacciato di morte: «Fossero tutti come te, ne toglieremmo sei con un proiettile»
05/08/2019 di Gianmichele Laino
«Fossero tutti come te con un proiettile alla nuca ne toglieremmo 6». È questa la minaccia di morte che il giornalista Sandro Ruotolo, titolare di un programma di protezione delle forze dell’ordine per le sue inchieste sulla mafia, ha ricevuto su Twitter, in risposta a un suo commento sulle parole del ministro Matteo Salvini che aveva definito una donna rom con il termine «zingaraccia».
Il post contro Sandro Ruotolo e le minacce di morte
«Vi ricordate il post dell’altro giorno in risposta alla “zingaraccia” del ministro dell’Interno? – ha scritto Sandro Ruotolo sui suoi canali social -. Ebbene su Twitter si sono scatenati i patrioti fascisti e razzisti e molti di loro li sto bloccando. Ho fotografato e pubblico questa minaccia solo per farvi capire con chi abbiamo a che fare. “Prima vennero per gli zingari e fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto…un giorno vennero a prendere me e…”. Cioè sto chiedendo agli indifferenti di schierarsi».
Il giornalista Sandro Ruotolo ha sporto denuncia anche presso una stazione dei carabinieri e ha allegato, sempre su Twitter, copia del documento. Sandro Ruotolo è al centro di un programma di protezione e beneficia della scorta proprio per le sue inchieste di mafia: già in passato aveva ricevuto delle minacce di morte che erano state considerate credibili a tal punto da giustificare la presenza di una scorta che seguisse i movimenti del giornalista.
La difesa e la denuncia di Sandro Ruotolo
Adesso, con la diffusione dei social network, Sandro Ruotolo ha acquisito molta popolarità e i suoi post sull’attuale situazione politica sono molto seguiti. A quanto pare, però, anche da parte di haters che non esitano a usare parole forti e vere e proprie minacce di morte. Per questo motivo, si è resa necessaria la denuncia. Nelle ultime ore, il giornalista – ex collaboratore di Michele Santoro in diverse trasmissioni – ha ricevuto parole di solidarietà da parte di associazioni di categoria e da parte di altri colleghi.