San Raffaele Pisana è il quarto cluster di Covid-19 riconducibile allo stesso gruppo di cliniche

La situazione sotto controllo che vedeva il Lazio avvicinarsi al fatidico traguardo dei contagi zero non esiste più. La clinica San Raffaele Pisana ha rivelato 24 nuovi casi positivi, ovvero un nuovo focolaio nella regione della capitale. Attualmente è in corso un’analisi epidemiologica, la clinica è stata chiusa ed è stato disposto un cordone sanitario per evitare che il virus si propaghi. Si attende l’autopsia sul corpo di un paziente affetto da Parkinson e diabete risultato positivo al tampone naso-faringeo. Disposti tamponi per tutti i dipendenti della clinica, i consulenti esterni, i loro congiunti e tutti i dimessi degli ultimi 14 giorni. Si tratta della quarta clinica del gruppo San Raffaele, appartenente al deputato di Forza Italia Antonio Angelucci, che ha fatto registrare un cluster dall’inizio dell’emergenza.

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San Raffaele Pisana, da 7 a 31 positivi in una notte

La scoperta del reale numero di persone positive nella clinica San Raffaele Pisana risale allo scorso venerdì notte. La struttura è stata chiusa e la situazione attuale prevede contenimento e tracciamento del virus per evitare una propagazione che potrebbe esserci già stata. Si mira a chiarire in quale misura il virus sia uscito dalle mura della clinica e anche come ci sia entrato. In attesa dei risultati dell’autopsia sull’uomo deceduto e rivelatosi positivo al tampone e dei test su tutte le persone coinvolte, è partita un’indagine epidemiologica anche presso l’European Hospital. Qui molti pazienti sono risultati positivi al Covid provenendo dalla casa di cura sulla Portuense. Giuseppe Quintavalle, Commissario straordinario della Asl Roma 3, ha dichiarato che la struttura «sta dando tutta la collaborazione necessaria alla Asl che ha disposto un affiancamento della direzione sanitaria per consentire un miglior supporto per il contenimento del focolaio, la gestione dei casi e il loro tracciamento». Si parla di « identificare una possibile criticità che possa aver agevolato la diffusione del virus tra i reparti a fronte delle misure di prevenzione adottate. Al momento l’ipotesi più accreditata è relativa ad alcuni operatori sanitari, ma si resta in attesa della conclusione dell’indagine epidemiologica». L’assessore alla Sanità D’Amato ha affermato: «Tutti i nostri sforzi sono adesso concentrati sulla tutela di pazienti e operatori. Poi faremo tutte le verifiche al completamento dell’indagine epidemiologica. Non bisogna abbassare la guardia. Lo dico da giorni, va mantenuta alta l’attenzione. Dal quadro fornito dalla Asl Roma 3 emerge un possibile caso indice tra gli operatori e ci aspettiamo un ulteriore incremento dei casi».

I focolai nelle altre cliniche del San Raffaele

Quello del San Raffaele Pisana non è il primo caso di cluster Covid nelle cliniche di Angelucci. Le scorse settimane hanno visto svilupparsi focolai nelle Rsa di Cassino (provincia di Frosinone), nella casa di cura San Raffaele Montecompatri (appena fuori Roma) e presso la clinica San Raffaele Rocca di Papa. Proprio in quest’ultima – in cui risultano almeno 125 anziani positivi – la regione Lazio – come segnala Il Fatto Quotidiano – ha riscontrato una serie di irregolarità talmente gravi, esposte in una relazione, da portare alla revoca della convenzione di accreditamento al servizio sanitario regionale. Le ragioni sono da ricercare non solo nel mancato rispetto delle minime norme di separazione fra i pazienti che hanno contratto il virus e tutti gli altri ma anche alle mancate misure di prevenzione per evitare che i dipendenti fossero contagiati. Nel rapporto della Asl si legge anche che nella clinica dell’editore di Libero e Il Tempo l’ex direttore sanitario non avrebbe avuto i titoli necessari per esercitare il ruolo, ragione per cui è stato rimosso non appena è emersa la verità. La Procura di Velletri sta indagando sulla questione.

(Immagine copertina da Google Maps Street View)

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