L’intervento della postale per verificare se, sul web, sono state diffuse le immagini delle infermiere in doccia
Il caso che si è verificato all'Ospedale San Giuseppe di Empoli si sta arricchendo di ulteriori elementi investigativi
02/06/2022 di Redazione
Una telecamera nascosta bene, di altissima qualità, ma che – stando alle perizie – non poteva registrare le immagini, ma soltanto trasmetterle a una sorta di “sala monitor” collocata in un’altra stanza dell’Ospedale San Giuseppe di Empoli. Ma non è escluso che le immagini possano essere state catturate direttamente dal monitor, con altri dispositivi di registrazione. E i timori delle infermiere della struttura sanitaria, che venivano riprese a loro insaputa mentre facevano la doccia, sono quelli che le stesse immagini possano essere in qualche modo pubblicate e diffuse sul web. Per questo motivo, la procura della città toscana ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine della polizia postale per effettuare ulteriori accertamenti in questa direzione.
LEGGI ANCHE > L’arbitra vittima di Revenge Porn che denuncia pubblicamente su Instagram
San Giuseppe di Empoli, i timori per la diffusione delle immagini delle infermiere nel web
Il fatto risale a qualche mese fa: in un reparto docce utilizzato dal personale sanitario femminile dell’ospedale San Giuseppe di Empoli è stata rinvenuta una microcamera collegata con una stanza a cui aveva accesso del personale selezionato, soltanto attraverso la timbratura del badge. Dunque, risalire a possibili responsabili non è stato complesso. Più difficile, invece, è accertare se quelle immagini possano in qualche modo essere reperibili su internet, nelle chat chiuse di qualche gruppo Telegram o – in alternativa – messe in vendita su forum dedicati sul dark web.
È su questo che stanno indagando gli agenti della polizia postale, che vogliono escludere una circostanza che sarebbe una ulteriore aggravante per i responsabili: quella del reato di revenge porn, recentemente introdotto nel Codice Rosso. Una situazione, quella che si è verificata nell’ospedale di Empoli, che ben fa capire quanto – oggi – le tecnologie per effettuare operazioni di questo genere siano accessibili a tutti. E quanto le vittime – ignare della situazione – possano essere in qualche modo esposte anche a diffusione illecita di materiali.
FOTO: Creative Commons di Wikipedia