Le scuse di Samsung lunghe undici anni ai suoi operai morti di cancro
23/11/2018 di Gaia Mellone
Samsung finalmente fa mea culpa per le centinaia di morti e malattie grave che hanno colpito i suoi dipendenti delle fabbriche di Suwon, qualche chilometro a sud di Seoul. «Ci scusiamo pubblicamente con i lavoratori che hanno sofferto e con le loro famiglie» ha dichiarato il co-presidente dell’azienda Kim Ki-Nam, aggiungendo che Samsung non è riuscita «a gestire correttamente i rischi per la salute nelle nostre fabbriche di semiconduttori e LCD».
Samsung ammette la responsabilità delle malattie di 320 dipendenti e dei 118 decessi
Nel 2007 diverse famiglie di Seoul denunciarono Samsung per non aver garantito gli standard di sicurezza nelle sue fabbriche. Secondo le accuse, sono 320 le persone che, dopo essere state assunte dalla Samsung Eletronics, hanno riscontrato gravi problemi di salute: malattie rare, aborti, malattie congenite nei figli. I dati raccontano che tra le mura della fabbrica si sono sviluppati 16 diverse tipologie di cancro, che hanno portato alla morte di 118 dipendenti. Ora Samsung, dopo dieci lunghi anni, si è finalmente scusata, e dopo l’intervento dell’Agenzia statale per il benessere del lavoro di Seoul,di un’inchiesta dei giornalisti del Washington Post e diversi comitati, ha annunciato che risarcirà le famiglie. L’azienda si è impegnata a pagare per ogni caso 150 milioni di won, che corrispondono a circa 133mila dollari, nel tentativo di riparare agli 11 anni di danni economici e morali.
Il leader delle famiglie ferite da Samsung: «Accettiamo le scuse, ma non basta»
Una lotta lunga 11 anni, che è stata finalmente vinta dai familiari delle vittime guidate da Hwang Sang-gi, che nel 2007 ha perso la figlia 22enne colpita da leucemia. Ma questa vittoria non basta a sanare le ferite: «Le scuse non sono sufficienti per le famiglie delle vittime – ha dichiarato ai giornalisti- perché non posso dimenticare il dolore che lei e la nostra famiglia hanno dovuto affrontare: ma le accetteremo».
(Credit Immagine: © P_Freire_26022018-_DSF2094.jpg/SOPA Images via ZUMA Wire)