Salvini dice che, se lui si ammalasse di Covid, chiederebbe di usare l’idrossiclorochina
Torna a insistere sulla rimozione del farmaco dall'elenco dell'Aifa
06/11/2020 di Redazione
Il leader della Lega Matteo Salvini sull’idrossiclorochina ha delle idee da sempre molto chiare. Ritiene infatti che sia un’arma importante per combattere le infezioni da coronavirus e non riesce a spiegarsi perché – nel mese di maggio – l’Aifa abbia eliminato il nome di questo stesso farmaco dalla lista di quelli consentiti nelle terapie cliniche contro il coronavirus. Per l’ex ministro dell’Interno si tratterebbe di un modo a basso costo per provare a sconfiggere il Sars-Cov-2. E questo nonostante l’agenzia italiana del farmaco abbia sottolineato come, nella cura, questo stesso farmaco non sortisca effetti particolarmente benefici.
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Salvini sull’idrossiclorochina, l’intervento a Radio 24
«L’idrossiclorochina viene usata in Germania, Cina e tanti altri Paesi, viene usata da centinaia di medici in Italia e non si capisce perché una sperimentazione di questo genere non venga fatta a livello nazionale – ha detto Salvini nel corso di un suo intervento a 24 Mattino, programma radiofonico di Radio 24 -. Se usata all’inizio salva e guarisce e ci sono centinaia di medici che la stanno usando, i farmaci non hanno un colore politico. Io se mi ammalassi la chiederei».
Salvini sull’idrossiclorochina e il paragone con Trump
L’ultimo politico che ha affermato di aver fatto uso addirittura preventivo dell’idrossiclorochina è stato Donald Trump. Tuttavia, quando il presidente degli Stati Uniti si è ammalato e ha dovuto trascorrere alcune ore all’ospedale militare di Bethesda per sconfiggere il Covid-19 non è stato affatto curato dall’idrossiclorochina, ma da una miscela di anticorpi monoclonali, una cura sperimentale a cui l’inquilino della Casa Bianca ha avuto accesso.
Tuttavia, l’idrossiclorochina è diventata – nonostante le parole di Salvini sui farmaci che non hanno colore politico – una sorta di tratto distintivo della lotta al coronavirus da parte del sovranismo globale. E si è spinto a dire che, in caso di contagio da coronavirus, chiederebbe ai medici l’utilizzo della stessa idrossiclorochina, nonostante da maggio non sia più all’interno del’elenco ufficiale dell’Aifa sui farmaci da utilizzare.