Salvini si intesta anche la battaglia sulla cybersecurity

Tuttavia, nel 2018 il suo sito fu al centro di una azione di Anonymous

27/07/2022 di Gianmichele Laino

Visto che c’è assonanza tra la parola sicurezza e la parola cybersecurity, Matteo Salvini – che della prima ha fatto il suo storico cavallo di battaglia da campagna elettorale – ha provato a interstarsi anche la seconda. Cogliendo l’occasione della possibile intrusione di Lockbit 3.0 nei database dell’Agenzia delle Entrate e delle notizie che erano trapelate nelle prime ore (successivamente, Sogei ha smentito di essere stata al centro di un attacco informatico, ma alcuni aspetti della vicenda devono ancora essere chiariti), il leader della Lega ha immediatamente rilanciato una sfida per le prossime elezioni, quella di estendere la sicurezza anche al comparto informatico della pubblica amministrazione.

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Salvini sulla cybersecurity e il tentativo di intestarsi anche questa battaglia

Tuttavia, prima di lanciare promesse da campagna elettorale, occorrerebbe avere una visione chiara del fenomeno. Rispetto a tutti gli attacchi hacker che, in questi ultimi mesi, la pubblica amministrazione ha subito, la Lega non ha mai espresso delle posizioni forti. È stato, piuttosto, un argomento tecnico, affrontato da un ministero altrettanto tecnico come quello guidato da Vittorio Colao e dalla neonata agenzia per la cybersicurezza nazionale. La politica, sulla cybersecurity, è stata piuttosto silente, essendo un terreno di non facile trasmissione comunicativa nei confronti della popolazione elettorale.

Inoltre, bisogna ricordare che la Lega – in passato – è stata al centro di una vicenda piuttosto controversa: una possibile azione di hacktivismo condotta dal collettivo di Anonymous aveva rivendicato una intrusione nel sito di Matteo Salvini proprio durante la campagna elettorale del 2018. Un anno dopo, alcuni leaks furono pubblicati nel dark web. Insomma, quando si parla di sicurezza, sarebbe bene recuperare uno slogan caro a Matteo Salvini e modificarlo leggermente: da prima gli italiani a prima la Lega.

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