Salvini insiste sulle condizionalità del Mes

08/05/2020 di Enzo Boldi

Nel tardo pomeriggio di venerdì 8 maggio, l’Eurogruppo ha trovato l’accordo sulle linee guida del Mes (Meccanismo europeo di Stabilità) da cui ogni Stato membro potrà attingere – senza vincoli di controllo e condizionalità – per una quota pari al 2% del proprio Pil per effettuare le spese sanitarie legate all’emergenza coronavirus. Si parla, secondo le parole dei protagonisti, di condizioni molto favorevoli (rispetto ai tassi di interesse) e di scadenze lunghe per le restituzioni. Matteo Salvini sul Mes, però, continua a martellare.

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Nel corso della sua intervista a Radio Radio, il segretario della Lega ha detto di non fidarsi di quanto deciso dall’Eurogruppo sul Meccanismo Europeo di Stabilità, spiegando che i soldi prestati «andrebbero restituiti con interessi e a condizioni decise da Bruxelles». Le linee guida, come ovvio, sarebbero decise da Bruxelles, ma da quanto emerso dopo l’accordo, il tutto verrebbe dichiarato prima di aderire a quel prestito, riferito solamente alle spese sanitarie.

Salvini sul Mes insiste e porta avanti la sua battaglia

Un discorso molto simile a quanto dichiarato da Giorgia Meloni che torna a parlare di ‘trappola per topi’: «Il trattato in vigore prevede delle condizioni molto rigide per chi accede al fondo salva stati. Condizioni come la sorveglianza rafforzata che infatti ci saranno, come si evince chiaramente dalle parole del commissario europeo Gentiloni e non solo».

(foto di copertina: da profilo Instagram di Matteo Salvini)

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