Salvini commenta così la sentenza su Cucchi: «Sono contro ogni spaccio di droga sempre e comunque»
14/11/2019 di Gianmichele Laino
Matteo Salvini su Cucchi polemizza con un giornalista di Fanpage all’apertura della campagna elettorale in Emilia-Romagna. Nel corso del punto stampa che ha preceduto l’evento di presentazione della candidatura a governatrice di Lucia Borgonzoni al PalaDozza di Bologna, gli è stato chiesto un commento circa la sentenza di condanna ai due carabinieri sul caso di Stefano Cucchi, 12 anni per omicidio preterintenzionale. La risposta di Salvini è stata piuttosto fredda, quando non polemica nei confronti del collega che gli stava ponendo la domanda.
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Salvini su Cucchi: «Sono contro ogni spaccio di droga»
«Se qualcuno ha sbagliato – ha detto Salvini – è giusto che paghi». Incalzato dal giornalista su eventuali scuse da chiedere alla famiglia Cucchi, il leader della Lega ha affermato: «Io non posso chiedere scusa al posto di quelli che sbagliano, altrimenti Salvini dovrebbe chiedere scusa anche per il buco nell’Ozono. Io ho invitato al Viminale la sorella di Cucchi». Quando, però, viene ricordata dal giornalista di Fanpage l’affermazione di Gianni Tonelli, senatore della Lega ed ex segretario del Sap (il sindacato autonomo di Polizia), riguardo al consumo di sostanze stupefacenti da parte di Stefano Cucchi, Matteo Salvini ribadisce: «Io devo anche dire che sono contro la droga e lo spaccio, sempre e comunque».
Salvini su Cucchi e la polemica con il giornalista di Fanpage
Quando gli viene fatto notare che Stefano Cucchi, in ogni caso, è morto a causa delle percosse e non per l’utilizzo delle sostanze stupefacenti, Salvini risponde alterato: «Se qualcuno ha sbagliato deve pagare. Punto e a capo. Seconda affermazione: io sono contro il consumo e lo spaccio di droga sempre e comunque».
Accostare la vicenda della condanna di due carabinieri, Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro, della morte di Stefano Cucchi e del consumo di sostanze stupefacenti sembra essere un modo per sviare l’attenzione dalla vera questione e dalla vera notizia del giorno. La sentenza sul caso Cucchi è storica e arriva dopo dieci anni di bugie e depistaggi su quanto accaduto. Ancora una volta, rifugiarsi in luoghi comuni sembra essere la scusa per sfuggire alla realtà dei fatti.