La discutibile scultura di Salvini che spara a un migrante che non lo «fa ridere, nemmeno per un caz*o»

24/11/2019 di Enzo Boldi

Un’opera d’arte deve far riflettere, aprire una discussione e un confronto anche su temi della nostra quotidianità. L’opera realizzata dall’artista Salvatore Scuotto – e che sarà esposta a Napoli -, ha invece provocato solamente discussioni. Il protagonista, a sua insaputa fino alle prime immagini che hanno iniziato a circolare sui social, è Matteo Salvini immortalato allegoricamente mentre è intento a sparare a due migranti in versione zombie. Il leader della Lega, con un video condiviso sulle proprie pagine social, si scaglia contro l’artista.

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«Ho voluto rappresentarlo come un bambinone che gioca ad un videogame popolato da fantasmi, come si vede dai dettagli della pistola che è intenzionalmente sproporzionata – ha detto Salvatore Scuotto in un’intervista a Il Mattino -. Dico che il suo messaggio politico è infantile, come una costante Play Station in cui bisogna individuare il nemico e abbatterlo». L’opera, come spiegato dallo stesso scultore, era stata iniziata quando il leader della Lega era ancora ministro dell’Interno.

Salvini e l’opera di lui che spara ai migranti

I concetti e la loro rappresentazione sono molto forti e, a tratti, anche violentemente cruenti. E proprio su questi due aspetti si basa la protesta di Matteo Salvini che si è scagliato contro l’artista campano con un video condiviso sulla propria pagina Twitter.

La scultura di Scuotto

Come spiegato dallo stesso artista, la sua opera d’arte è un’allegoria – con tratti iperbolici – che vuole denunciare l’atteggiamento di Matteo Salvini nei confronti dei temi migratori. È ovvio che il leader della Lega non abbia mai imbracciato un fucile o una pistola per fare fuoco sui migranti che provavano ad arrivare in Italia. Resta, però. un concetto molto forte (forse troppo) che sta provocando l’esatto effetto opposto rispetto alle intenzioni iniziali.

(foto di copertina: frame da video condiviso sui social dal leader della Lega)

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