Salvini, dopo i morti sul lavoro, vuole investire in sicurezza. Ma si lamentava sugli ispettori mandati dal governo
21/07/2020 di Gianmichele Laino
La morte di due operai a Roma, precipitati da un’altezza di 20 metri, ha colpito senz’altro tutti e anche Matteo Salvini ha voluto ricordare le famiglie di quelle che comunemente vengono indicate come morti bianche. Nella giornata di ieri, il leader della Lega ha scritto su Twitter: «Due preghiere per i lavoratori deceduti e le loro famiglie, ma non basta: bisogna investire di più e meglio per la sicurezza sui luoghi di lavoro, non si può morire così».
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Salvini sicurezza sul lavoro, i due tweet di segno opposto
Un ragionamento perfettamente condivisibile. Già i costi del lavoro in Italia sono altissimi, per gli imprenditori e anche per i lavoratori: i primi pagano molte tasse, i secondi – schiacciati da questo meccanismo – non hanno salari all’altezza e, spesso, sono costretti a lavorare anche in situazioni di scarsa sicurezza, preludio inevitabile a tragedie come questa.
Eppure, Matteo Salvini sembra di avviso diverso quando il governo, all’inizio del mese di maggio, per verificare la sussistenza delle condizioni di sicurezza sui posti di lavoro all’indomani del rientro in azienda dopo la pandemia da coronavirus, voleva implementare la platea degli ispettori del lavoro, in modo tale da effettuare controlli più estesi e capillari.
Salvini sicurezza sul lavoro, quando diceva che il governo voleva far fallire le imprese
In quella circostanza, Matteo Salvini – che evidentemente stava seguendo il trend degli imprenditori che volevano riaprire e che spingevano per farlo – aveva scritto, sempre su Twitter: «Invece di soldi, mascherine e regole chiare, il Pd pensa di mandare in tutte le aziende gli ispettori del lavoro. Ma questi vogliono far fallire le imprese italiane?».
Ieri si chiedeva più sicurezza, ma per avere più sicurezza occorrono più controlli. Salvini, invece, i controlli non li vuole. E allora come fa a volere la sicurezza? Seguire i trending topic sui social può portare consenso nell’immediato: ma come si fa quando questi ultimi sono in contraddizione tra loro?