L’ex pm di Palermo replica a Salvini con la stessa moneta: «Studi diritto e faccia il concorso per la magistratura»

04/07/2019 di Enzo Boldi

Oramai abbiamo capito, che quando qualcosa non gli va bene, Matteo Salvini stenta a motivare punto per punto la sua presa di posizione e gioca mettendo alla berlina e alla gogna mediatica – gettando fango ingiustificato – il suo ‘nemico del giorno’. L’ultimo caso ha riguardato il gip di Agrigento Alessandra Vella che martedì sera ha firmato l’ordinanza che ha ridato la libertà alla comandate di Sea Watch 3 Carola Rackete. In molti hanno criticato le parole del ministro dell’Interno in quella sua diretta Facebook – ribadite in parre anche a Montecitorio mercoledì pomeriggio – e c’è anche chi ha deciso di ripagarlo con la stessa moneta.

«Al Ministro Salvini, che invita il Giudice a candidarsi alle elezioni per entrare in Parlamento, mi sento di rispondere con un corrispondente invito a mettersi a studiare diritto per prepararsi al concorso in magistratura»: parole e musica di Leonardo Agueci, ex procuratore aggiunto di Palermo e oggi in pensione. Frittata rigirata e invito rispedito al mittente dopo le polemiche delle ultime 48 ore che hanno infiammato il dibattito pubblico. Il giudizio sferzante del leader della Lega, infatti, è stato uno dei fattori che ha portato la sua fan-base a vomitare odio nei confronti del gip di Agrigento Alessandra Vella che – dopo gli insulti e le minacce ricevute – è stata costretta anche a chiudere il proprio profilo Facebook.

«Salvini studi e faccia il concorso per la magistratura»

Il discorso di Leonardo Agueci è, ovviamente, provocatorio ma non fa altro che replicare con le stesse armi al modo d Matteo Salvini che, quando qualcosa non gli va bene, attacca sempre tutti con la solita cantilena: la smetta di fare il giudice (cantante, attore, calciatore, prete, muratore, pescivendolo, fruttivendolo e chi più ne ha, più ne metta) e si candidi con la Sinistra. Una storia che annoia perché priva di contenuti dato che, e questo non l’ha fatto, il ministro non ha commentato una sola riga dell’ordinanza con cui è non è stata confermata la custodia cautelare nei confronti di Carola Rackete. Ha solo pensato a (dato che la sua diretta Facebook è partita 30 secondi dopo la notizia, con l’ordinanza che era di ben 17 pagine) gettare fango e creare un clima di odio e intolleranza.

L’ex pm di Palermo attacca il leader della Lega

«È superiore ad ogni immaginazione la violenza e volgarità di alcuni commenti alla decisione del Gip di Agrigento e davvero profondo è il disgusto che provocano – ha concluso l’ex pm di Palermo -. Ovviamente non è in gioco il dissenso verso il contenuto della decisione, che può anche essere opinabile, ma piuttosto la grave sollecitazione all’intolleranza verso la Giurisdizione non gradita al potere od alle masse adeguatamente indottrinate».

(foto di copertina: ANSA/ALESSANDRO DI MEO)

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