Salvini si congratula per i pieni poteri di Orban: «Scelta libera del parlamento democraticamente eletto»

La nostalgia dei pieni poteri, evidentemente, si fa sentire. Matteo Salvini – che, dopo averli chiesti a inizio agosto quando era ancora ministro dell’Interno, è uscito dall’esecutivo e si è fermato all’opposizione – fa i complimenti a Viktor Orban che, questo pomeriggio, ha ottenuto pieni poteri in Ungheria, per fronteggiare la situazione del coronavirus. Le congratulazioni di Matteo Salvini al suo alleato (con cui c’è sempre stato un rapporto di stima, non sempre coinciso con scelte politiche condivise) sono arrivate attraverso una nota divulgata anche sui canali social del leader della Lega.

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Salvini pieni poteri di Orban: le congratulazioni del leader della Lega

«Poteri speciali a Orban per combattere con forza il virus? – ha detto Salvini – Saluto con rispetto la libera scelta del parlamento ungherese (137 voti a favore e 53 contro), eletto democraticamente dai cittadini. Buon lavoro all’amico Viktor Orbán e buona fortuna a tutto il popolo di Ungheria».

Salvini pieni poteri e la scelta ‘democratica’ dell’Ungheria

In realtà, in patria, hanno un concetto piuttosto diverso di scelta libera da parte del parlamento. Tutte le opposizioni hanno votato contro il provvedimento che concede a Orban i pieni poteri, sostenendo che il coronavirus sia semplicemente un espediente per continuare sulla strada del sovranismo, acquisendo sempre più libertà di manovra all’interno delle istituzioni. Una scelta del genere, secondo i canoni di una democrazia occidentale, avrebbe dovuto avere quantomeno una ampia e larga condivisione, riconoscendo la necessità del provvedimento visto lo stato d’emergenza globale in cui versa il paese.

Invece, non è stato così, come ha riconosciuto anche Matteo Salvini nel suo tweet riportando l’esito della votazione. Finora il coronavirus ha causato in Ungheria 403 casi e 13 morti, non proprio i numeri di un’emergenza tale da giustificare una rinuncia ai diritti democratici. Certo, senza misure rigide l’epidemia potrebbe andare avanti, ma – come dimostrato in Italia – la democrazia che si basa sugli equilibri istituzionali ha gli strumenti necessari per poter adottare provvedimenti urgenti senza la necessità di formalizzare la presenza di un uomo solo al comando.

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