Salvini risponde sulla Russia e Savoini mostrando la foto dell’orecchio di un agente «morso da un nordafricano»

09/10/2019 di Redazione

Nonostante il fuoco di fila di domande da parte di quattro giornalisti – Concita De Gregorio, Aldo Cazzullo, Helga Cossu e Pietro Senaldi – sulla Russia e sui suoi rapporti con Gianluca Savoini, Matteo Salvini ha deciso di rispondere in maniera evasiva nel corso della puntata di DiMartedì andata in onda lo scorso 8 ottobre.

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Salvini mostra orecchio di un agente di polizia

Dopo una prima serie di accenni da parte di Giovanni Floris al caso Russia-Metropol, Matteo Salvini ha avuto la prontezza di svicolare l’attenzione dal problema chiedendo alle telecamere in studio di mostrare una foto che aveva salvato sul suo telefono cellulare. Immediata la battuta di Floris: «Cos’è? Un selfie con Savoini?».

Nulla di tutto questo: l’ex ministro dell’Interno è andato subito fuori tema. L’immagine mostrava un orecchio ferito, al quale erano stati applicati dei punti di sutura, appartenente a un agente della polizia penitenziaria del carcere di San Gimignano che era stato morso da un «detenuto nordafricano». Sembrava tutto pronto per il solito comizio sugli immigrati: «Io mi sono rotto le palle – ha detto Salvini – che i nostri responsabili della sicurezza vengano aggrediti da delinquenti che arrivano dall’altra parte del mondo».

Salvini mostra orecchio per non rispondere alle domande sulla Russia

Ovviamente, Giovanni Floris – fermo restando il messaggio di solidarietà alle forze dell’ordine che svolgono un lavoro prezioso nel nostro Paese – ha fatto notare che quella non poteva essere considerata una risposta alla domanda posta sulla Russia e su Savoini. I toni di Salvini sono diventati ancor più preoccupati e aggressivi quando la stessa domanda è stata ribadita anche da Concita De Gregorio e da Aldo Cazzullo, che hanno fatto notare come non si possa non rispondere a una questione del genere.

Matteo Salvini ha continuato a dire che agli italiani queste questioni non interessano, che conosce Savoini da anni come persona seria e che, se ha chiesto qualcosa, non lo ha fatto a nome suo. Inoltre, ha sottolineato come i buoni rapporti con la Russia farebbero bene agli imprenditori italiani e che i 60 milioni, in ogni caso, non sono mai stati chiesti o presi da lui. Quando il nervosismo era arrivato a livelli insostenibili in una normale discussione, ecco che la conversazione si è spostata su altro: il terreno preferito dal leader della Lega. Ma le domande su Savoini restano ancora senza una risposta soddisfacente.

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