Salvini attacca Lamorgese sui social, lei risponde con una nota: sui migranti si è sempre fatto così

Il 5 ottobre scorso, Matteo Salvini risultava più indignato del solito su Facebook. Il motivo? Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese aveva dato il via a una circolare che stabiliva il trasferimento di 90 migranti in tre centri diversi, ad Ancona, Avellino e Terni. Forse ingolosito da quest’ultima città – in piena campagna elettorale per le regionali in Umbria – Salvini ha deciso di fare un’operazione di propaganda pura, attaccando il ministro.

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Lamorgese contro Salvini sulle ridistribuzioni

«Ecco la prima circolare di redistribuzione dei migranti: verso l’Europa? No, verso Umbria, Marche e Campania – scrive Salvini, in maiuscolo -. Sono le prime tre regioni a sperimentare la ‘CURA CONTE’ e a provare sulla loro pelle gli effetti del governo sinistro delle poltrone e dell’invasione. Grazie anche a Renzi e Di Maio, ottimo lavoro di svendita del Paese…».

Sui social la circolare, con tanto di numeri evidenziati, è stata pubblicata dallo stesso Matteo Salvini che, in questo modo, pensa di chiamare alle armi i suoi elettori per far notare loro le differenze tra il ‘prima’ (ovvero «quando c’era lui») e il ‘dopo’ (con il governo giallo-rosso). Ovviamente, il post ha avuto successo ed è stato ripreso anche da alcune testate nazionali nella giornata di ieri.

Ma è intervenuta la nota del Viminale (e non un post social qualunque) a sbugiardare lo stesso Matteo Salvini. Il ministro Lamorgese – che, com’è noto, non ha i social network – ha fatto parlare l’ufficio preposto del ministero dell’Interno. Che ha certificato che questi trasferimenti sul territorio nazionale venivano fatti anche quando alla scrivania del Viminale sedeva e si faceva ritrarre in foto proprio Matteo Salvini.

Lamorgese contro Salvini: «Nessuna novità»

«Nessuna novità in merito alla ridistribuzione dei richiedenti asilo sull’intero territorio nazionale – si legge nella nota -. La decisione del Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione del ministero dell’Interno di trasferire 90 migranti da Agrigento ad Avellino, Terni ed Ancona rientra nella ordinaria attività amministrativa di alleggerimento di quei centri di accoglienza in cui si registra un numero eccessivo di presenze». Quindi queste redistribuzioni si facevano anche prima. Anche quando c’era Salvini? Sì, perché la nota del ministero prosegue con numeri e date sul tema.

«Analoghe operazioni di trasferimento – si legge – sono state effettuate il 21 giugno 2018 da Siracusa (67 migranti), il 6 agosto 2018 da Agrigento (50 migranti), il 27 agosto 2018 da Crotone (58 migranti), il 25 luglio 2019 (70 migranti) e il 6 agosto 2019 (50 migranti) da Agrigento. Interventi di ridistribuzione hanno riguardato anche il Friuli Venezia Giulia, da dove, il 5 luglio 2019, sono stati trasferiti in altre regioni 2.000 migranti». Insomma, una pratica piuttosto diffusa e nella norma. Non c’è emergenza di nessun tipo, non c’è ragione di scrivere post allarmistici.

La doppia lezione di Lamorgese: non solo spiega a Matteo Salvini che «qua nessuno è fesso», ma lo fa anche sfruttando i canali ufficiali. E non il Caps Lock su Facebook e Twitter.

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