Salvini dice che i dipendenti del Viminale stanno piangendo per lui

29/08/2019 di Enzo Boldi

In attesa dell’avvio di un nuovo governo a trazione giallorossa, Matteo Salvini ha iniziato a salutare i dipendenti del Ministero dell’Interno. Quando entrerà in vigore il nuovo Esecutivo (probabilmente formato da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle in base agli accordi raggiunti mercoledì), il leader della Lega tornerà a ricoprire solamente il ruolo di senatore della Repubblica e il suo posto al Viminale sarà preso da qualcun altro, mentre lui siederà tra gli scranni di Palazzo Madama. E nella prima giornata in vista dell’addio, sono piovute lacrime dagli occhi. Gesta che hanno commosso il segretario del Carroccio.

«Ho salutato centinaia di dipendenti del ministero dell’Interno. Ho visto delle lacrime e ho chiesto di trasformarle in sorrisi ma capisco la rabbia – ha raccontato Matteo Salvini nella sua quotidiana diretta Facebook per parlare ai suoi followers e sostenitori in rete -. Mi hanno toccato, mi hanno segnato. Poliziotti, vigili del fuoco, quelli della penitenziaria. Mi hanno scritto: ‘lei sarà comunque sempre il nostro ministro’». Mancano ancora i passaggi finali per la fine della sua esperienza da ministro dell’Interno, ma il destino sembra comunque essere segnato.

Salvini e le lacrime del Viminale

Nel corso della stessa diretta video su Facebook, Matteo Salvini ha ricordato che Sergio Mattarella può ancora non accettare il piano, il programma e la squadra di governo su cui sta lavorando da questa mattina (in veste ufficiale) Giuseppe Conte. Il leader della Lega spera ancora che il Quirinale decida di non rendere esecutivo un governo giallorosso e richiamare tutti gli italiani alle urne elettorali. Un piano difficile, ma uno scenario che resta (ancora) possibile.

La manifestazione dell’orgoglio

E per questo non si perde d’animo e chiama tutti all’adunata: «Io non sono nato per guidare un popolo sottomesso agli ordini di qualcuno – ha detto Salvini parlando del governo M5S-PD -. Potete tirare a campare per un mese per un anno. Noi ci stiamo preparando.Segnatevi queste date: saranno giornate di orgoglio, coerenza e futuro». E il calendario lo ha già stilato: il raduno a Pontida il prossimo 15 settembre e la grande manifestazione nazionale, chiamata ‘dell’orgoglio’ il 19 ottobre a Roma.

(foto di copertina: ANSA/ANGELO CARCONI)

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