«In Italia comanda il governo». Spiegate la costituzione a Matteo Salvini
06/02/2019 di Enzo Boldi
Tra i tanti temi che sembrano sciogliere il legame eterogeneo tra Lega e Movimento 5 Stelle ce n’è uno che unisce i due partiti alla guida di questo paese dai primi giorni di giugno dello scorso anno: la scarsa conoscenza della Costituzione. Nei giorni scorsi è stato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli a cadere nella ‘trappola’ del «governo sovrano», ora è il turno di Matteo Salvini. Ovviamente con un post sul proprio profilo Facebook.
Il tema è, anche questo altrettanto ovvio, quello dei migranti e delle navi delle organizzazioni non governative, da sempre nel mirino del ministro dell’Interno. Matteo Salvini continua a negare l’utilità delle Ong nel salvare le persone nel Mediterraneo, accusandole di incoraggiare ancor di più le partenze dalle coste dell’Africa Settentrionale. Anzi, di essere in accordo con gli scafisti. Accordi economici. Per ribadire questo suo cavallo di battaglia ha deciso di scrivere (di nuovo) un post su Facebook.
«In italia comanda il governo»
Cosa c’è che non va nelle parole di Matteo Salvini. A parte l’idea – condivisibile o meno, questo sta alla coscienza delle singole persone -, il leader della Lega sostiene che in Italia a comandare sia il governo. E invece non è così. Come già accaduto per la ‘gaffe’ di Danilo Toninelli, occorre rispolverare la Costituzione, senza neanche protrarsi in una lettura lunga. Basta, infatti, fermarsi al primo articolo della Carta costitutiva della nostra Repubblica per scoprire, come se fosse necessario, che in Italia non è il governo a comandare.
Matteo Salvini rimandato in educazione civica
«L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione». La sovranità, dunque, appartiene al popolo e (per estensione del concetto a livello istituzionale) al Parlamento, cosa ben distinta dal governo. Se si parla di governo che comanda ci si rifà a un regime dittatoriale, dove le decisioni vengono prese da singole persone, senza passare per le Aule parlamentari. E, nonostante tutto, amiamo pensare che in Italia non ci sia un regime.
(foto di copertina: ANSA/CLAUDIO PERI)