Salvini dice che inizia a stufarsi di essere indagato

Matteo Salvini indagato e avviata a suo carico dalla procura di Agrigento in merito al presunto sequestro di persona sulla nave Open Arms che, ad agosto 2019, è stata lasciata in mare per diversi giorni, prima che il procuratore Luigi Patronaggio desse il via libera per lo sbarco e per il successivo sequestro dell’imbarcazione. Oggi, Matteo Salvini – sempre in tour elettorale in Emilia-Romagna – si è recato al congresso del Sap, il sindacato autonomo di polizia.

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Salvini indagato, come ha reagito alla notizia arrivata dalla procura di Agrigento

«Mi domando se in procura ad Agrigento non abbiano cose più serie di cui occuparsi – ha detto il leader della Lega -. Usano denaro pubblico e prima o poi mi verrà in testa di chiedere loro in che modo lo usano. È la seconda, la terza, la quarta, la quinta inchiesta: ho solo fatto quello che gli italiani mi chiedevano difendendo i loro confini. Inizio a essere stufo».

Salvini indagato: «Sono stufo»

Tuttavia, le inchieste non vengono improntate semplicemente per la voglia di non annoiarsi dei magistrati, né tantomeno gli indagati possono, per il loro capriccio, stufarsi di quello che decide la procura. Ovviamente, le indagini non servono a stabilire la verità dei fatti – che deve essere accertata in sede giudiziaria -, ma rappresentano comunque l’avvio di un percorso che, in assenza di una eventuale archiviazione, avrà anche una ripercussione politica, con l’eventuale richiesta al Senato dell’autorizzazione a procedere in caso di rinvio a giudizio (si veda il caso della nave Diciotti).

«In Sicilia e ad Agrigento in particolare – ha rincarato la dose il leader della Lega – credo ci siano problemi molto più gravi che rompere le scatole a Salvini». Insomma, dichiarazioni molto gravi che minimizzano sull’operato dei magistrati, come se fosse una noia qualsiasi da affrontare nel corso di una giornata carica di impegni. Di natura elettorale, ovviamente.

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