Salvini si lamenta sulla Gregoretti: «Manco fossi Totò Riina»
20/12/2019 di Federico Pallone
«Rischio 15 anni, più che per un stupro o una rapina. Ai giudici di Catania dico: ‘inseguite i mafiosi piuttosto che rompere le palle a uno che fa il suo lavoro’, manco fossi Totò Riina». Matteo Salvini commenta così da Aosta il caso della nave Gregoretti per il quale l’ex ministro degli Interni rischia il processo. «Io vorrei sapere quanto costa al popolo italiano questa vergogna. Ci sono centinaia di pagine, ore di lavoro, indagini, magistrati, avvocati. Io ho difeso i confini, la sicurezza e l’orgoglio del mio Paese. Quel giudice si rassegni, non mi mettono paura non mi fermo», ha detto il leader della Lega, indagato per la gestione della nave della Guardia Costiera ‘respinta’ temporaneamente dopo aver soccorso 131 migranti. L’ex ministro dell’Interno è accusato di aver violato alcune norme del decreto sicurezza fortemente voluto proprio da lui e dal Carroccio.
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Chi era Totò Riina
Salvini ha paragonato il suo processo per il caso Gregoretti e il lavoro dei giudici di Catania a Totò Riina. Il più potente, pericoloso e sanguinario boss di Cosa Nostra, considerato il capo dell’organizzazione dal 1982 fino al giorno del suo arresto, avvenuto il 15 gennaio 1993, è morto all’ospedale Maggiore di Parma. In quella data stava ancora scontando la bellezza di 26 condanne all’ergastolo per decine di omicidi e stragi e secondo gli inquirenti, nonostante fosse rinchiuso in carcere con l’accusa del 41 bis da 24 anni, continuava ugualmente a esercitare la sua professione (se così si può chiamare) da dietro le sbarre e per gli inquirenti continuava a essere il capo di Cosa Nostra. Fu arrestato per la prima volta all’età di 18 anni con l’accusa di aver ucciso un suo coetaneo durante una rissa.
Bonafede: «Ci sono presupposti per processo a Salvini»
Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede è intervenuto sul caso Gregoretti rilasciando un’intervista a Radio Capital: «Come ministro della Giustizia io non posso – ed è giusto che sia così – commentare vicende su cui ci sono indagini in corso. In questo caso la vicenda politica si intreccia con la vicenda giudiziaria. Io posso semplicemente constatare che per il Movimento Cinque Stelle questa è una vicenda differente dal famoso caso Diciotti. Per voce del nostro capo politico il Movimento ha dichiarato che ci sono i presupposti per dare l’autorizzazione a procedere».
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