Salvini e la linea difensiva nella memoria per il caso della nave Gregoretti: «La decisione era collegiale»

La linea difensiva di Matteo Salvini, concordata con l’avvocato Giulia Bongiorno per il caso della nave Gregoretti è ormai delineata. La memoria è stata infatti depositata questa mattina alla giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato, incaricata di decidere se accogliere la richiesta presentata dal tribunale dei ministri di Catania.

Salvini e la linea difensiva nella memoria per il caso della nave Gregoretti: «La decisione era collegiale»

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Matteo Salvini ha sempre detto sui social e nelle interviste di aver agito «per difendere il mio Paese» e la sua linea difensiva di fronte alla giunta per le autorizzazioni a procedere non fa eccezione: l’ex ministro dell’Interno infatti difende la sua decisione di aver bloccato la nave Gregoretti fino alla dichiarata disponibilità di altri paesi Europei di accogliere i migranti a bordo, e aggiunge di avere le prove che la decisione fu collegiale e non individuale, come suggerito dal Movimento 5 Stelle. In particolare, alla memoria sarebbero stati allegati documenti che proverebbero il coinvolgimento sia dell’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte – che verrebbe “incastrato” da alcune email – che del partner di governo Luigi Di Maio, che aveva dichiarato l’intenzione di votare favorevolmente al rinvio a giudizio del senato proprio perché, a differenza del caso Diciotti, Matteo Salvini avrebbe agito “in autonomia”. Invece, secondo Salvini, «ogni decisione è stata presa in maniera collegiale, condivisa anche nelle trattative con gli altri Stati dell’Unione Europea per la distribuzione dei migranti». Sono stati allegati alla memoria diversi documenti «per dimostrare il coinvolgimento dei ministeri competenti e della presidenza del Consiglio per ottenere una redistribuzione degli stranieri in Paesi europei». «Emerge ancora una volta che in linea con la prassi consolidata, la gestione dei migranti non rappresentava l’espressione della volontà autonomia e solitaria del ministero dell’Interno, bensì un’iniziativa del governo italiano coerente con la politica relativa ai flussi migratori, definita anche nel contratto di governo, che non può essere svilita come mera posizione politica avulsa dalla complessiva strategia dell’esecutivo» si legge ancora nella memoria depositata.

La Giunta è stata convocata l’8 gennaio e da quella data avrà 30 giorni di tempo per esprimere il proprio parere da presentare poi in Senato per il responso finale: Palazzo Madama infatti si esprimerà poi tra il 10 e il 15 febbraio.

Se il Movimento 5 Stelle, tramite il leader politico Luigi Di Maio, ha già annunciato di essere a favore del rinvio a giudizio per il leader del Carroccio, a giocare il ruolo dell’ago della bilancia saranno tre rappresentanti di Italia Viva Francesco Bonifazi, Giuseppe Cucca e Nadia Ginetti.

 

(Credits immagine di copertina: Facebook Matteo Salvini)

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