Salvini vuole un nuovo comitato tecnico-scientifico con Palù, Bassetti e Zangrillo

Il leader della Lega è molto arrabbiato per le decisioni prese dal governo

05/11/2020 di Gianmichele Laino

Matteo Salvini vuole rimescolare le carte in gioco. Sostiene che il governo abbia agito in maniera confusa con l’introduzione di tre zone in cui dividere l’Italia, tra gialla, arancione e rossa. Per il leader della Lega, questa scelta ha fatto arrabbiare i presidenti di regione che non accettano la diversità della distribuzione territoriale delle misure di sicurezza anti-coronavirus. Ci sono altre idee per Salvini e un nuovo cts da scegliere, perché quello di prima non va bene.

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Salvini e un nuovo cts da nominare, i suoi suggerimenti

Nel corso di un’intervista al Corriere della Sera, il leader della Lega sostiene che i problemi principali siano in cabina di regia. Il governo riceve dei consigli sbagliati e, soprattutto, basati su dati vecchi di monitoraggio, mentre le ultimissime indicazioni della settimana porterebbero a pensare a una stabilizzazione della curva dei contagi.

L’idea, dunque, è quella di istituire un nuovo comitato tecnico-scientifico all’interno del Parlamento, composto da esperti diversi. Facendo i loro nomi, Matteo Salvini dimostra una volta di più come la corsa ai virologi o agli scienziati sia diventata sempre di più, negli ultimi giorni, una questione politica. «Il parlamento – dice Salvini – dovrebbe nominare un nuovo comitato tecnico-scientifico di fiducia. I consulenti del governo non ne hanno azzeccata una: facciamo spazio ai Palù, Zangrillo, Bassetti».

Salvini e un nuovo cts: perché proprio Palù, Zangrillo e Bassetti

Ovviamente, si tratta di scienziati e medici che, negli ultimi tempi, hanno avuto un approccio meno allarmistico sull’epidemia di coronavirus, anche se – proprio a ridosso della seconda ondata, con l’esplosione dei nuovi contagi in Italia – le loro opinioni si sono più ammorbidite rispetto, ad esempio, ad affermazioni come quella di un virus clinicamente morto (citazione di Zangrillo datata 31 maggio 2020).

Per Matteo Salvini, dunque, è una questione politica. Anche per quanto riguarda la scienza.

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