Matteo Salvini e la presidenza del comitato scientifico della Fondazione Sciacca

21/04/2020 di Redazione

«La Fondazione “Giuseppe Sciacca” è lieta di comunicare l’ingresso nel proprio Comitato Scientifico di due grandi esponenti delle istituzioni: il Senatore Matteo Salvini, Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro dell’Interno, in qualità di Presidente; l’Onorevole Giancarlo Giorgetti, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, in qualità di Vice Presidente» – così recitava il comunicato con cui la Fondazione Sciacca – sulla quale la puntata di Report della serata di ieri ha insistito molto – aveva annunciato il 5 luglio 2018 (quando il governo giallo-verde si era insediato da pochi mesi) gli incarichi conferiti ai vertici della Lega.

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Salvini e Fondazione Sciacca: la presidenza del comitato scientifico

La fondazione Giuseppe Sciacca è una realtà poco conosciuta ma molto importante nell’ambito del mondo conservatore cattolico in Italia e non solo. Il suo Presidente d’Onore è il cardinale Raymond Leo Burke, conosciuto per essere il patrono dell’ordine di Malta e per essere il capo della fazione degli ultraconservatori nel conclave. All’interno di questa fondazione, che incoraggia le tesi conservatrici, don Bruno Lima – parroco abruzzese – è riuscito a inserire anche Matteo Salvini, come dimostra la nota riportata in alto.

La trasmissione Report ha documentato che nell’ottobre del 2018 il leader della Lega, quando era ancora ministro, aveva presenziato alla cerimonia del premio Sciacca affermando: «Sono io che mi sento onorato e anche inadeguato – ha detto Salvini -: sono l’ultimo dei buoni cristiani. Quando don Bruno mi ha proposto questa cosa gli ho detto di stare attento, perché ho poco da testimoniare».

Ma perché la fondazione Sciacca è entrata nella trasmissione Report? Non certo per attività irregolari: infatti, la fondazione si occupa per la maggior parte di beneficienza. Tuttavia, le sue relazioni con diverse personalità del mondo politico e istituzionale, abbinate alla presidenza onoraria del cardinale della corrente ultraconservatrice, fanno capire quanto alcuni settori della politica e delle istituzioni italiane siano collegati a idee ultraortodosse (come il divieto di dare la comunione ai divorziati) che si collocano in una posizione molto critica nei confronti di papa Francesco.

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