Salvini critica Tridico per l’aumento di stipendio, ma l’iter sarebbe partito con il governo giallo-verde

A dimostrarlo una nota datata 12 giugno 2019 di Vito Cozzoli, allora capo di Gabinetto di Di Maio

27/09/2020 di Ilaria Roncone

Inutile piangere sul latte versato (soprattutto quando hai controbuito tu a farlo). Quanto sta accedendo per la questione aumento stipendio Tridico trova radici nell’operato di Salvini e di Di Maio con l’approvazione di Conte nel corso del governo giallo-verde. Tre delle quattro nomine Inps e Inail sono frutto dei rapporti e delle amicizie in questo ambito con il presidente Inail Franco Bettoni in quota Lega, il vice Paolo Lazzari in quota M5S e il presidente Tridico sempre in quota M5S. Come vice di Tridico la Lega avrebbe voluto Mauro Nori ma, cambiato il governo, è arrivata l’ex deputata del Pd Maria Luisa Gnecchi.

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Nessuno dei 5 Stelle difende più l’aumento stipendio Tridico

Se si cerca qualcuno che difenda l’aumento stipendio di Tridico ora, nelle schiere dei 5 Stelle, si trova il deserto. Nemmeno Luigi Di Maio parla a favore di colui che ha sempre difeso e a cui ha assegnato lui quel ruolo. Proprio Di Maio nel suo ruolo di ministro del Lavoro del governo giallo-verde – insieme all’altro vice-presidente Matteo Salvini – ha siglato l’accordo che ha portato lo stipendio del dirigente Inps – e anche Inail – a cifretanto cospicue. Le prove si trovano nella legge istitutiva di Reddito di cittadinanza e Quota 100, numero 26 del 2019, che ha dato il potere al ministro del Lavoro di stabilire i compensi con un decreto. Quello datato 12 giugno 2019 di Vito Cozzoli, appunto, che chiariva anche i compensi:  150 mila euro per il presidente, 100 mila euro per il vicepresidente e 23 mila euro per i tre consiglieri dei due consigli di amministrazione ancora da nominare. Questa nota, però, venne indirizzata alla Direzione generale per le politiche previdenziali dello stesso ministero del Lavoro chiedendone una valutazione finale ma – con la crisi di governi – il decreto frutto del faticoso accordo Di Maio-Salvini non venne mai fuori ufficialmente.

L’influenza della crisi di governo su nomine e stipendi Inps

Arriviamo allo scorso agosto, con la crisi del governo Conte 1 e lo slittamento sia delle nomine del cda che delle buste paga. Arriva il 7 agosto, con il decreto della ministra del lavoro Catalfo che il suo capo di gabinetto Capone ha confermato in una nota del 5 dicembre: si provvede ritoccando leggermente le cifre per il vice presidente, il quale percepisce 40 mila euro più 60 mila euro qualora abbia deleghe. Arrivano così, in ogni caso, comunque i 100 mila euro promessi al vice (fedelissimo di Di Maio ed ex vicegabinetto di Cozzoli).

I 5 Stelle definiscono la vicenda vergognosa

Nelle chat dei 5 Stelle di parla di vicenda vergognosa che non può conciliarsi con «la grande sofferenza dei cittadini, alle prese con la più grave crisi economica del dopoguerra». E intanto il Pd è particolarmente irritato per la questione, seppure tutti abbiano riconosciuto che 62 mila euro l’anno sarebbero una cifra esigua per il presidente di un ente pubblico. Fatto sta che il momento giusto per aumentare lo stipendio di Tridico non dovrebbe essere questo.

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