Quando Salvini mostrava il cartello in cui dava delle ‘tro*e’ alle donne (e non lo faceva «a casa sua»)

21/01/2020 di Enzo Boldi

Era il 26 novembre del 2016 e Matteo Salvini girava l’Italia alla ricerca di consensi. In quel giorno il suo tour si era fermato a Ormea, in provincia di Cuneo (Piemonte). Il suo incontro con la gente del posto venne immortalato e mandato in diretta (come al solito) sui suoi canali social. A un certo punto, poi, uno dei cittadini mostra un cartello al leader della Lega. Lui lo guarda sornione e poi decide di mostrarlo alla telecamera sorridendo. Su quel foglio di carta A4 c’era un giudizio non proprio oxfordiano nei confronti delle donne. Una ‘valutazione’ che sembra esser molto simile a uno dei tanti testi contestati dallo stesso segretario del Carroccio al rapper Junior Cally che parteciperà (o forse no, viste le polemiche) a Sanremo 2020.

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Ne avevamo parlato nel gennaio scorso, quando le donne di Ormea manifestarono (a oltre due anni dopo l’accaduto) contro il leader della Lega dopo la denuncia social da parte dello scrittore Gianrico Carofiglio che pubblicò quella foto che risaliva all’incontro di piazza tra il segretario del Carroccio e i cittadini della provincia di Cuneo.

Quando Salvini mostrava il cartello con scritto «troie»

«A Ormea i rifugiati sono una risorsa, (ha detto il sig. Sindaco) lo possono testimoniare alcune troie del posto che fino ad ora hanno usufruito di queste risorse», si legge nella prima parte del cartello (con un italiano, soprattutto per quel che riguarda la punteggiatura, alquanto lacunoso) e mostrato da Matteo Salvini in favore di telecamera. Il tutto con un ghigno soddisfatto e sorridente.

Le critiche a Junior Cally

Da quel 26 novembre del 2016 le cose sono cambiate: il segretario della Lega è diventato prima ministro dell’Interno, poi ex capo del Viminale e ora è il leader del maggior partito di opposizione italiano. Così come la memoria deve esser stata cancellata, viste le polemiche aizzate (legittimamente) nei confronti dei testi del rapper Junior Cally che parteciperà (se non verrà escluso prima) al prossimi Festival di Sanremo. E proprio nei giorni scorsi Salvini lo attaccò così.

Il pulpito e la predica

Chi è senza peccato, scagli la prima pietra. E il leader della Lega, anche dopo l’episodio della bambola gonfiabile riferita a Laura Boldrini, non sembra essere la figura più opportuna da lasciar salire sul pulpito delle prediche. Definire ‘troia’ una donna è sempre sbagliato, miserevole e vomitevole. Sempre, in qualunque caso. E non solo perché un cantante porterà a sul palco dell’Ariston un brano contro il suo populismo.

(foto di copertina: da profilo Twitter di Gianrico Carofiglio)

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