A Salvini chiedono della Bielorussia, lui risponde parlando di scadenze fiscali italiane e del suo processo | VIDEO
Cosa ne pensa Salvini della Bielorussia? Che sia meglio andare a fare una passeggiata con sua figlia
19/08/2020 di Ilaria Roncone
Non solo discoteche ma anche Bielorussia. Durante In Onda su La 7 a Salvini è stato domandato direttamente per chi parteggiasse nella questione Bielorussia: Lukashenko o la leader dell’opposizione? La reazione di Salvini, come si vede dal video, è immediatamente stizzita e – considerato come va avanti la conversazione – è evidente che il leader leghista appoggia l’atteggiamento di Putin più di quello del resto degli stati europei. La parte dell’intervista che riguarda la Bielorussia è al minuti 2.24 del video.
LEGGI ANCHE >>> Per Salvini se i ragazzi non sono in discoteca vanno «a farsi le canni e a comprare alcol dal clandestino abusivo»
Salvini: «Lo lasciamo decidere ai bielorussi o lo devo dire io cosa devono fare?»
Una risposta che già lascia intendere il pensiero di Salvini, che forse pecca di mancata conoscenza di quanto è accaduto dalle elezioni nel paese governato da Lukashenko. Telese si dice stupito della risposta del leader leghista e incalza subito: «Beh, se ci sono delle elezioni negate…». I due conduttori gli chiedono se sia diventato filosovietico per via della sua amicizia con Putin ma il politico è già partito per la tangente: «Delle elezioni in Bielorussia decideranno i bielorussi, oggi è il 17 agosto e il 30 agosto c’è una scadenza fiscale per 5 milioni di lavoratori autonomi e partite iva. In Bielorussia facciano quello che credono e democraticamente rispetterò la loro scelta».
Foto di Putin che stringe la mano a Lukashenko, Salvini va a raggiungere la figlia
Salvini continua con il suo attacco al governo: all’attacco con le scadenze fiscali mentre i due conduttori provano ad aggiustare il tiro e a tornare alla domanda originale, la condanna o meno a Lukashenko. Telese incalza facendo riferimento anche a Bossi, che ha fatto carriera parlando dei dittatori e degli oppressori del mondo, dicendo a Salvini che il fatto che non si schieri contro Lukashenko lo sorprende. Il leader del Carroccio, ancora una volta, svia: «A me colpisce che voi riteniate normale che il 3 ottobre io vada a processo perché ho difeso i confini e l’onore del mio paese». La goccia che fa traboccare il vaso arriva quando viene mostrata la foto di Putin e Lukashenko e Salvini: «Io vado a raggiungere mia figlia, con tutto il rispetto per voi».