Di Maio dice che Salvini e Berlusconi andranno dal notaio per svendere la Lega come fece Bossi
13/08/2019 di Gianmichele Laino
Luigi Di Maio sta continuando a vomitare sui social network tutto ciò che, negli ultimi mesi, aveva represso riguardo a Matteo Salvini. Il leader del Movimento 5 Stelle sta preparando la strategia del partito per rimandare la crisi: quella di chiedere alla Camera di approvare il taglio dei 345 parlamentari, con l’ok definitivo alla riforma costituzionale. Un passaggio che, secondo il leader del Movimento, avrebbe bisogno soltanto di due ore di discussione a Montecitorio. Tuttavia, non perde l’occasione per commentare il rinnovato asse Salvini-Berlusconi.
Salvini-Berlusconi andranno dal notaio secondo Di Maio
Il leader della Lega è pronto a rilanciare nuovamente il centrodestra anche a livello nazionale, una coalizione che avrebbe praticamente il 50% e oltre dei consensi, stando agli ultimi sondaggi. Sono spuntati, in queste ore, anche i termini per un ipotetico accordo: la candidatura dei big di Forza Italia nei collegi del sud – cosa che conviene anche a Salvini – e l’esclusione dalla coalizione del nuovo partito di Giovanni Toti, recentemente fuoriuscito con polemiche dalla cerchia del cavaliere.
Qualcuno ha persino affermato che, per stipulare questa nuova alleanza, Salvini-Berlusconi andranno da un notaio, per mettere nero su bianco i termini su cui basare la coalizione. «Oggi o domani Berlusconi e Salvini si incontreranno dal notaio per rispolverare una vecchia alleanza in bianco e nero. Per tornare al passato – ha scritto Di Maio su Facebook -. La notizia del notaio è vera, nessuno la sta smentendo. Cosa succederà con questo accordo? Salvini svenderà la Lega a Berlusconi – come fece Bossi nel 1996 – e Berlusconi svenderà i suoi attuali parlamentari in cambio di qualche poltrona per i big di partito».
L’appello di Di Maio agli elettori della Lega per opporsi a Salvini-Berlusconi
Secondo Luigi Di Maio, si tratta di un ritorno alla seconda repubblica. Con Matteo Salvini che si starebbe comportando esattamente come Umberto Bossi. Anche se, in questo momento, i rapporti di forza sono sbilanciati. La Lega era fondamentale nel 1996 per la vittoria di un’alleanza di centrodestra, ma non era il partito trainante. Numericamente, la situazione più simile a quella della Lega di Bossi è proprio quella di Silvio Berlusconi e di una Forza Italia data al di sotto del 10%.
Insomma, il parallelismo non è proprio perfetto, ma la sostanza del messaggio è chiara. Per questo, Luigi Di Maio cerca di strappare consensi alla Lega e si rivolge ai suoi elettori che hanno votato per il cambiamento: «Lo dico agli elettori della Lega, con cui abbiamo condiviso tante battaglie nell’ultimo anno: era questo il cambiamento che volevate? Lo dico a tutti i parlamentari, in particolare a quelli dei partiti di opposizione: del domani non v’è certezza, votate con noi il taglio e passiamo alla storia insieme».