Salvini ritiene di non essere «un pericolo pubblico». E per questo non scarica l’app Immuni

Ma l'applicazione per il contact tracing serve ad altro (e non è stata realizzata in Cina)

15/09/2020 di Enzo Boldi

Salvini è un grande utilizzatore dei social network: da Facebook a Twitter, passando per Instagram. Fino alla ‘cinesissima’ TikTok (con tutte le critiche sull’app per la gestione dei dati sensibili). Ma non scarica Immuni perché ha paura del furto dei dati sensibili da parte della Cina (dove è stata prodotta anche l’app TikTok). Ma non solo questo: il leader della Lega, ospite di Tagadà (su La7), ha detto di non utilizzare l’applicazione per il contact tracing perché ritiene di non essere un pericolo pubblico. La spiegazione di Salvini app Immuni è una lenta arrampicata sugli specchi.

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Insomma, nel solito pentolone del leader del Carroccio, bolle la classica ratatouille fatta di disinformazione. Matteo Salvini, infatti, non è obbligato a scaricare l’app Immuni, ma i concetti che accompagnano il suo ragionamento fanno acqua da tutte le parti. Ecco cosa ha detto in collegamento con Tagadà, su La7.

Salvini app Immuni, le ragioni (sbagliate) del suo no

Come riporta Bufale.net, la questione Salvini app Immuni parte dal minuto 2′ 53” del filmato: «Non ritengo di essere un pericolo pubblico. E se avessi problemi di sintomi sarei il primo a correre a farmi tutti i controlli del caso. Io sulla tecnologia e sulla messa a disposizione dei dati degli italiani quando c’è una potenza cinese che ormai ci è in casa, ci è sul telefono, ci è in banca e ci è in ospedale, starei molto attento perché la Cina non è una democrazia occidentale».

Il pericolo pubblico e la Cina

Il leader della Lega, dunque, non sembra aver ben chiaro il funzionamento dell’app Immuni che non serve solamente per una persona contagiata, ma anche per chi lo circonda (ricordiamo, per esempio, che gli asintomatici sono contagiosi tanto quanto i sintomatici). Inoltre il riferimento alla Cina – oltre a contraddire la sua presenza su TikTok – è fuorviante dato che Immuni è un prodotto tutto italiano. Insomma, quel Made in Italy tante volte esaltato.

(foto di copertina: da Tagadà, La7)

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