Dalle parole di Sala si capisce che non sarà sindaco durante le Olimpiadi 2026

05/07/2019 di Redazione

Il sentiment del web più profondo nei confronti della sentenza di condanna per falso (sei mesi convertiti in 45mila euro di multa) è ovviamente quello di attacco indiscriminato al sindaco di Milano e al suo partito di riferimento, il Pd. In modo particolare, si mette in correlazione il successo di Milano e Cortina nei giochi olimpici invernali del 2026, con la precedente esperienza di Giuseppe Sala alla guida di Expo 2015. 

Sala, le critiche sul web per la sua organizzazione di Milano-Cortina 2026

Ovviamente, non c’è nulla di più sbagliato, visto la portata comunque diversa dei due eventi. Ma allo stesso modo, non ha alcun fondamento l’assunto – twittato e condiviso sui social network – che le olimpiadi 2026 verranno «gestite da un delinquente».

La condanna per un atto – che ha avuto anche attenuanti generiche, come quella di essere stato commesso per una particolare e più alta valenza sociale – non mette in dubbio la comprovata competenza politica di un amministratore che, secondo la vulgata comune (persino quella di Matteo Salvini che si è detto orgoglioso di come è stato gestito Expo), sta svolgendo bene il suo lavoro.

Tuttavia, la condanna è arrivata. E se questa ha lasciato spiazzato il sindaco di Milano – che ha parlato anche di una sentenza che arriva dopo sette anni e che riguarda un vizio di forma -, è pur vero che di questa va preso atto. Dal momento che la condanna non riguarda la sua attività di sindaco, Beppe Sala non si dimetterà e continuerà ad amministrare anche per i prossimi due anni.

Sala non sarà alla guida di Milano-Cortina 2026

Per il dopo, tuttavia, ha lasciato un grande punto interrogativo. Anzi, dalle sue parole sembra proprio trasparire la volontà di non ricandidarsi a un secondo mandato: «Assicuro i milanesi che resterò a fare il sindaco per i due anni che restano del mio mandato, lo farò con la dedizione che conoscono. Di guardare avanti ora non me la sento». Dopo averle fortemente volute e dopo averci messo la faccia in ogni sede, dunque, Beppe Sala non sarà il sindaco meneghino che organizzerà le Olimpiadi. Servirà un’altra figura e non è detto che farà parte della stessa forza politica. Sono queste le vere dimissioni di Sala: un sindaco avviato a gonfie vele verso un secondo mandato, a cui le gambe sono state spezzate da una condanna per un atto firmato sette anni fa, nel corso di un evento che ha funzionato a meraviglia.

FOTO: ANSA / MATTEO BAZZI

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