C’è ancora divario tra le professioni digitali e le normative giuslavoristiche
Il tema delle professioni digitali è sempre più al centro del dibattito sul mondo del lavoro. Ne abbiamo parlato con Sabrina Grazini, consulente del lavoro e inserita da Forbes (nel 2023)n nella classifica 30Under30 Italia nella sezione "Social Media"
29/11/2023 di Enzo Boldi
Il mondo digitale non ha cambiato solo il nostro vivere quotidiano. Non ci sono solamente pc, tablet e smartphone che continuano a offrire novità e nuovi strumenti di interazione con il mondo esterno. Con il passare degli anni, infatti, l’ecosistema lavorativo ha visto crescere e imporsi nuove professioni digitali. A che punto siamo? Non si parla solamente di influencer e content creator, ma di tutto ciò che circonda il tech. E per quel che riguarda il mondo del lavoro (non solo come riconoscimento, ma anche come diritti) la strada è ancora lunga. Di tutto ciò ne abbiamo parlato con Sabrina Grazini.
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Il suo costante impegno sui social network nel fare divulgazione sul diritto del lavoro, l’ha portata a ottenere importanti riconoscimenti. L’ultimo è arrivato proprio quest’anno, con Forbes che l’ha inserita all’interno della famosissima classifica 30Under30 Italia nella sezione “Social Media”. La sua specializzazione in startup e assunzioni agevolate la rendono una delle personalità di maggior rilievo nel nostro Paese in questo settore. Per questo motivo, il punto di vista di Sabrina Grazini sul come l’evoluzione digitale abbia cambiato anche i paradigmi del mondo del lavoro diventa fondamentale per comprendere alcuni aspetti ancora critici.
Sabrina Grazini, le norme giuslavoristiche nel mondo digitale
Innanzitutto, nella sua intervista a Giornalettismo Sabrina Grazini ha voluto sottolineare come – troppo spesso – nell’alveo delle professioni digitali vengano considerati solo alcuni lavori: «Quando si parla di professioni digitali, la prima cosa che viene in mente è tutto l’ambito del content creation. Ma non è solo questo, anzi. Lo sviluppo digitale e le nuove professioni digitali hanno delle skills veramente ricercate e richiesta». Abilità e professionalità necessarie in questo ecosistema, ma non il terreno normativo non è ancora fecondo: «Nel nostro sistema ci sono molte difficoltà, ancora oggi, per innescare e trovare il giusto equilibrio tra il digitale e una normativa gius-lavoristica scritta per delle professioni che non c’erano ancora. Sicuramente c’è questo contrasto, ma il digitale sta andando talmente avanti che ormai queste questioni sono all’ordine del giorno».
Le startup e la digitalizzazione
Professioni digitali che, spesso e volentieri, si incrociano con la nascita di nuove aziende. Le startup, per esempio, negli ultimi anni hanno iniziato a godere di alcune agevolazioni e norme ad hoc per cercare di consentire e permettere un’accesso più stabile nel tessuto produttivo italiano: «Quella che è stata un po’ la strada dal punto di vista legislativo è quella di dare la possibilità alle startup di avere più flessibilità in ingresso – ci ha spiegato Sabrina Grazini -, anche per quel che riguarda i lavoratori dipendenti». Ma ancora ci sono dei retaggi che devono essere necessariamente superati: «La digitalizzazione spaventa, in alcuni casi. Deve, però, essere accettata perché si tratta di un supporto che le persone e i lavoratori possono davvero avere».