La Russia impone nuove sanzioni a Twitter, Google e Tik Tok
La Russia ha imposto nuove sanzioni a Twitter, Google e Tik Tok
28/05/2021 di Redazione
La Russia ha imposto nuove sanzioni a Twitter, Google e Tik Tok, dopo che già il mese scorso erano state sancite multe per decine di migliaia di euro, dopo che le piattaforme non hanno risposto, o lo hanno fatto solo in parte, alla richiesta delle autorità di rimuovere post in sostegno di Aleksei Navalny. Il tribunale distrettuale di Mosca Taganski ha imposto a Twitter, già multata il mese scorso per 121mila dollari, la nuova sanzione di 19 milioni di rubli (259mila dollari) per aver risposto solo in parte alle richieste. Per Google la multa è di 3,5 milioni di rubli (47mila dollari) perché “il motore di ricerca non è riuscito ripetutamente a svolgere i suoi compiti”. Qualche giorno fa era stata imposta a Google un’altra sanzione da sei milioni di rubli. Il tribunale del distretto Taganskij di Mosca ha multato per 1,5 milioni di rubli (16 mila euro) TikTok per non aver cancellato informazioni ritenute illegali relative alle azioni di protesta non coordinate con le autorità di sicurezza. Lo ha dichiarato all’agenzia “Ria Novosti” il portavoce del tribunale Taganskij di Mosca, Zulfiya Gurinchuk. Si tratta della seconda multa in relazione a questo social network, che è stato sanzionato in precedenza per 2,6 milioni di rubli per motivi simili (29 mila euro).
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Intanto il 67% dei russi approva il modo in cui Putin governa il Paese, un dato in aumento rispetto al 63% di marzo: è quanto emerge da un sondaggio condotto dal centro demoscopico Levada dal 20 al 26 maggio su un campione di 1.620 individui da 50 regioni della Russia. Lo riporta il Moscow Times. Il 59% degli intervistati sostiene inoltre di approvare l’operato del premier Mikhail Mishustin. Quando viene chiesto di indicare un politico di cui si fidano, il 33% degli intervistati nomina Putin, il 12% il ministro della Difesa Serghiei Shoigu, l’11% il premier Mishustin, il 10% il ministro degli Esteri Serghiei Lavrov e il 10% il leader del partito nazionalista Ldpr Vladimir Zhirinovsky.
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