Il messaggio della Russia al quotidiano La Stampa: «Chi scava una fossa al prossimo, ci finirà prima»

Da qualche giorno si sta consumando un vero e proprio botta e risposta tra il quotidiano La Stampa e l’ambasciata russa in Italia.  Il giornale di Torino sta indagando, nelle ultime settimane, sull’effettiva portata degli aiuti che Mosca ha inviato al nostro Paese, soprattutto nell’area di Bergamo, per fare fronte comune contro l’emergenza coronavirus. Medici e presidi medico-sanitari sono arrivati dalla Russia, anche se il quotidiano – citando fonti di alto livello – ha espresso perplessità sulla qualità dei materiali arrivati da Mosca e su presunte operazioni di intelligence che si nasconderebbero dietro alla missione russa in Italia. Già il 26 marzo, l’ambasciata russa aveva rivolto una dura lettera al quotidiano La Stampa, mentre nella serata di ieri è stata la volta di un intervento di Igor Konashenkov, General maggiore e rappresentante ufficiale del ministero della Difesa russo.

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Russia contro La Stampa: l’attacco del generale Konashenkov

Quest’ultimo ha evidenziato con disprezzo alcuni passaggi fatti dal quotidiano La Stampa nei giorni scorsi, sottolineando come il giornale dia spazio a «fake russofobi della peggior specie dell’epoca della guerra fredda, citando non meglio definiti “pareri” di anonime “fonti altolocate”». Inoltre, il generale Konashenkov ha affermato che «i medici militari russi ogni giorno, spalla a spalla con I militari italiani, creano non “reti di agenti”, ma reparti di terapia intensiva per salvare I cittadini italiani colpiti dal virus nella nuova struttura da campo di Bergamo».

Infine, nelle sue dichiarazioni conclusive – che sono state retwittate e, dunque, fatte proprie dall’Ambasciata Russa in Italia – si può leggere anche una minaccia al quotidiano, neanche troppo velata: «Consigliamo loro di imparare un’antica saggezza: Qui fodit foveam, incidet in eam (chi scava una fossa al prossimo ci finirà prima). O, per essere ancora più chiari: Bad penny always comes back».

Russia contro La Stampa, la risposta del quotidiano

Sconcerto nel mondo dell’informazione italiana. Il direttore de La Stampa Maurizio Molinari ha voluto rispondere a queste durissime parole arrivate direttamente da ambienti governativi russi, attaccando il mancato rispetto della libertà di stampa: «Il legame tra Russia e Italia non può essere indebolito – ha detto Molinari – dal lampante mancato rispetto per il diritto di cronaca che traspare dagli espliciti insulti ricevuti dal general maggiore Igor Konashenkov». Diversi i giornalisti che stanno sottolineando come la risposta della Russia agli articoli de La Stampa sia sproporzionata e inopportuna, soprattutto se fatta all’indirizzo di un organo di stampa che opera in regime di libertà di espressione. Un attacco senza precedenti negli ultimi anni.

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