Gli account dell’ambasciata russa aggirano le politiche di disinformazione di Twitter

Gli sforzi delle piattaforme social per combattere le fake news diffuse dai russi non sarebbero sufficienti

22/04/2022 di Martina Maria Mancassola

Nonostante gli sforzi delle piattaforme social per contrastare la disinformazione russa, ancora numerosi account social russi – in particolare di diplomatici russi – aggirano le politiche di disinformazione di Twitter divulgando false notizie su ciò che sta accadendo in Ucraina. Bloomberg ha riportato per la prima volta le campagne diffuse degli account social di varie ambasciate – i quali continuano a condividere notizie fasulle -, campagne che rimangono in piedi e online grazie alla loro affiliazione governativa. L’ambasciata russa nel Regno Unito, ma non solo questa, ogni giorno pubblica tweet fasulli sul conflitto in Ucraina, con la finalità di creare confusione per nascondere la verità sulle atrocità che i russi stanno commettendo, da quasi due mesi, nei confronti di civili e militari ucraini.

Leggi anche > La Russia ha chiuso Facebook e poi Twitter

Account di diplomatici russi aggirano le politiche di disinformazione di Twitter: sono vani i tentativi delle piattaforme social di combattere le fake news diffuse dai russi

Mercoledì scorso, l’account dell’ambasciata russa nel Regno Unito ha pubblicato un video non verificato sostenendo che questo riprendesse una rissa tra un ucraino e un altro uomo su un autobus a Roma, affermando: «ucraini a Roma che dicono ‘grazie’ per il rifugio. Prossimamente in una città vicino a te».

Questo account russo è solito pubblicare fake news sugli ucraini. Si veda, a tal proposito, anche questo tweet di inizio marzo: «dal 2014, le forze ucraine hanno condotto la guerra in #Donbass . Da quasi 8 anni, le autorità di #Ukraine ei rappresentanti delle formazioni militarizzate sterminano la popolazione civile delle Repubbliche Popolari #Donetsk e #Lugansk».

Anche la Missione Russa a Ginevra pubblica con regolarità messaggi di «#Fakes» relativi alle armi in uso delle forze russe, in particolare contro obiettivi civili. La sola restrizione per gli utenti che visitano la pagina di Twitter è un avviso relativo all’età. Altri account social continuano a condividere, facendo credere che siano vere, informazioni smentite da fonti ufficiali. L’account Twitter della delegazione russa per il controllo degli armamenti a Vienna ha pubblicato più tweet in cui veicola per vere informazioni smentite, una di queste sostiene che gli Stati Uniti avrebbero armi biologiche in Ucraina. Lo stesso account Twitter dell’ambasciata russa nel Regno Unito ha postato una dichiarazione poco carina sul presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy: «il presidente Zelensky dice molte cose. Dipende da cosa beve e cosa fuma». Ma anche un altro suo tweet è ambiguo, dando una falsa interpretazione del tweet di Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy.

FM #Lavrov: President Zelensky says many things. Depends on what he drinks and what he smokes. pic.twitter.com/0WEFm1BAJB

«Azov e militari prima, civili e bambini poi. Chiara dimostrazione delle priorità ucraine», così recita il tweet, ma quello originale trattava dello svolgimento di un «ciclo speciale di negoziati» per permettere l’evacuazione di truppe, civili e feriti, «per salvare i nostri ragazzi, Azov, militari, civili, bambini, vivi e feriti. Tutti». L’account dell’ambasciata russa, invece, non ha inserito quell’ultima parte, offrendo un’interpretazione totalmente distorta di quel tweet dicendo che Azov e militari vengono prima, nella scala di priorità ucraine, mentre i civili e i bambini dopo. Quel tweet così distorto è stato retwittato dal Ministero degli Affari Esteri russo.

Ma che cosa sta facendo Twitter per frenare la disinformazione russa? Vi abbiamo già parlato dei dati forniti da Gazette, secondo cui Facebook e Twitter rappresentano i principali canali per la diffusione della disinformazione nell’ambito del conflitto ucraino. Il 30% delle affermazioni raccolte sono state diffuse tramite Twitter. La piattaforma non ha risposto a una richiesta di commento se questi account hanno violato i termini di servizio di Twitter, né se ha in mente di bloccare i post di account di diplomatici russi che diffondono disinformazione. Twitter in precedenza aveva dichiarato che aveva in programma di limitare gli account del governo russo che pubblicavano dichiarazioni e foto sui prigionieri di guerra.

Foto IPP/zumapress

Share this article
TAGS