Roma, così il litigio tra due clochard diventa uno scontro di civiltà

L’episodio risale a due giorni fa, ed è di quelli che solitamente vengono derubricati solitamente come cronaca locale. Secondo le prime ricostruzioni un diverbio tra due clochard iniziato in un autobus della Capitale, sarebbe poi degenerato in aggressione. Un’evenienza purtroppo non rara, ma che si è colorata stavolta di una connotazione che la stampa nazionale non ha potuto ignorare. I due protagonisti sono infatti un marocchino e un georgiano; il secondo al momento dell’aggressione indossava un crocefisso ed è stato (probabilmente) scambiato per un italiano. Il marocchino avrebbe, in seguito alla lite, accoltellato alla gola il georgiano che indossava un crocefisso, urlando secondo testimoni qualcosa come “Italiano cattolico di merda”.

Da quanto si sa finora il marocchino non aveva precedenti legati al terrorismo, né simpatie jihadiste. Eppure buona parte della stampa nazionale, non ha esitato a leggere l’aggressione nella chiave dello “scontro di civiltà”. La stessa evocata, per certi versi, dopo l’incendio di Notre Dame.

Se un fatto di cronaca diventa una questione etnica e geopolitica

In breve la notizia, di fatto un terribile, ma ordinario fatto di cronaca, è finito nell’apertura dei maggiori quotidiani on-line. Improvvisamente, uno scontro tra due uomini, probabilmente in condizione di disagio, si è trasformata nell'”aggressione all’uomo che indossava il crocefisso“. Il Giornale si spinge, in assenza di evidenze, a evocare addirittura alla lite “per motivi religiosi”. Il marocchino avrebbe, per il quotidiano milanese, “perso la testa” dopo aver notato il crocefisso, come in un riflesso incondizionato. Una ricostruzione che lascia quantomeno perplessi. Anche per Libero, l’aggressione è avvenuta dopo che il marocchino ha visto il crocefisso al collo della vittima. Ancora una volta, i terribili musulmani contro gli inermi cristiani, come in Sri Lanka. Una ricostruzione avvallata anche da Giorgia Meloni, che non ha perso tempo, con un tweet a evocare l’immancabile scontro critianesimo-islam.

Peccato che la realtà possa essere ben più banale di quanto rappresentata e che per la polizia si sia trattato semplicemente di “una lite per futili motivi”. Evidentemente la presenza delle tre parole chiave: musulmano, crocefisso, aggressione è evidentemente troppo ghiotta per le nuove destre e i populisti. Un assist che non può non essere sfruttato immediatamente anche da Salvini: «Ho scritto a tutti i prefetti e questori di aumentare controlli in luoghi di aggregazione di cittadini islamici». Mentre arriva, parallelamente la risposta piccata di Di Maio, per fini elettorali «Lettere non risolvono problemi, sui rimpatri non è stato fatto nulla. Subito un vertice».  Così un caso di cronaca, e di ordinaria disperazione, si trasforma nel caso politico del momento, l‘ennesimo bacino illimitato di voti e di click. Con buona pace della verità e di quel che ne resta.

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