Rocco Casalino accusa Giulia Sarti: «Mi ha tirato in mezzo per nascondersi»
27/02/2019 di Enzo Boldi
Il caso era destinato a concludersi con il più classico lancio degli stracci. E così è stato. Nella vicenda dei mancati rimborsi versati nel fondo per il micro-credito della deputata M5S Giulia Sarti sono stati tirati in ballo Rocco Casalino – l’attuale portavoce del presidente del Consiglio – e Ilaria Loquenzi, capo della comunicazione del Movimento. E a gettarli nel pentolone del caso politico-mediatico che ha riempito le pagine di cronaca delle ultime 24 ore è stata proprio la parlamentare a Cinque Stelle. Ora, però, è partita la controffensiva.
«Giulia Sarti si è probabilmente coperta dietro il mio nome con l’allora compagno – spiega Rocco Casalino in una nota ufficiale -. Se avessi saputo di questi ammanchi o di giri strani l’avrei immediatamente riferito al Capo politico e ai Probiviri. Io non tutelo i parlamentari, ma il Movimento, come sanno tutti». Insomma, secondo il portavoce di Giuseppe Conte, il suo nome è stato fatto per coprirsi le spalle davanti al suo ex-fidanzato nella denuncia per il presunto furto – mai avvenuto – di quei soldi da restituire al M5S.
Il Pd chiede le dimissioni di Rocco Casalino
La matassa sembra, però, non riuscire a dirimersi con le opposizioni che proseguono nella loro battaglia per portare alle dimissioni di Rocco Casalino. «Il gruppo del Pd chiede formalmente che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte venga in Aula a riferire dei fatti che hanno coinvolto il suo portavoce Rocco Casalino – tuona la vicecapogruppo del Partito Democratico alla Camera, Alessia Morani. E altresì chiediamo, a seguito del processo che ha coinvolto l’onorevole Giulia Sarti, dimessasi da presidente della commissione Giustizia, di allontanare Rocco Casalino dal suo ruolo di portavoce. È del tutto evidente che non sta svolgendo un ruolo di garanzia, come quello di portavoce del presidente del Consiglio dei Ministri, bensì un ruolo politico, di portavoce del MS5». Nonostante la smentita, Rocco Casalino è destinato a finire, ancora una volta, nel mirino della accuse.
(foto di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)