Roberto Saviano contro Salvini. «Le sue parole ambigue», e gli risponde la Polizia
08/05/2019 di Gaia Mellone
Roberto Saviano torna a puntare il dito contro Matteo Salvini, denunciando le parole del vicepremier sulle proteste a Casalbruciato come «ambigue». Lo scrittore pretende che il Ministro dell’interno prenda una posizione più netta, ma sul social a rispondergli non è Matteo Salvini bensì la Polizia di Stato, che twitta «che pena».
Roberto Saviano contro Salvini. «Le sue parole ambigue», e gli risponde la Polizia
Solitamente il botta e risposta, via social o via giornali, è tra Roberto Saviano e Matteo Salvini. Stavolta però si è inserito un nuovo attore. Lo scrittore aveva scritto un post, condiviso anche su Facebook, in cui condannava la non-condanna del ministro dell’Interno Salvini sulle violenti proteste a Casalbruciato. Le parole usate sarebbero «troppo ambigue. Si ha l’impressione che cerchi di non indispettire i cani feroci di CasaPound, che oramai sentono di non avere limiti: squadristi che minacciano donne e bambini che sono nel loro pieno diritto, ma “colpevoli di etnia diversa”» scrive Saviano. L’autore di Gomorra poi si rivolge direttamente a Matteo Salvini: «Cosa crede, Ministro, che le sue simpatie e frequentazioni, la sua indulgenza nei confronti di CasaPound a Roma non abbiano conseguenze? Quando qualcosa accadrà – poiché è chiaro che a Roma si sta preparando il terreno perché qualcosa accada: è inconcepibile l’aggressione subita oggi dalla Sindaca Raggi – noi sapremo chi sarà il responsabile politico».
Saviano riflette sulla «condizione» della Polizia di Stato, che però reagisce male
Roberto Saviano continua il suo post parlando però della Polizia di Stato, alla cui «condizione» dedica una riflessione. « Un servizio d’ordine a disposizione della campagna elettorale di un partito. Uomini costretti a sequestrare striscioni a persone anziane, a sequestrare telefonini che turbano la grave forma di selfite del Ministro. Che pena». Ed è proprio la Polizia di Stato a rispondergli, sempre via social.
«La polizia di Stato serve il Paese e non è piegata ad alcun interesse di parte.» si legge nel tweet di risposta pubblicato dall’account ufficiale della Polizia di Stato. «Chi sbaglia paga nelle forme prescritte dalla legge. Che pena leggere commenti affrettati e ingenerosi per dispute politiche o per regolare conti personali» conclude il post di risposta a Roberto Saviano.
La polizia di Stato serve il Paese e non è piegata ad alcun interesse di parte. Chi sbaglia paga nelle forme prescritte dalla legge. Che pena leggere commenti affrettati e ingenerosi per dispute politiche o per regolare conti personali.
— Polizia di Stato (@poliziadistato) May 8, 2019
(Credits immagine di copertina:ANSA/CIRO FUSCO)