Saviano su Salvini: «Quando ti dicono che sarai assolto, hai buone probabilità di essere condannato»
29/01/2019 di Redazione
La marcia indietro di Matteo Salvini su un eventuale processo per la sua condotta con la nave Diciotti, ad agosto del 2018, non è passata inosservata. In diversi hanno voluto commentare questo passaggio a vuoto del ministro dell’Interno. Tra le tante voci che si sono alzate per criticare la sua decisione, c’è quella di Roberto Saviano. Lo scrittore ha affidato a un lungo post su Facebook il suo pensiero in merito alla notizia della giornata.
Roberto Saviano e il commento su Salvini: «Ha paura»
Secondo Saviano, infatti, Matteo Salvini ha paura, ha iniziato a temere l’esito di un eventuale processo. E, per questo motivo, sta facendo di tutto per evitarlo. Non è un caso, probabilmente, la scelta di affidare questo suo cambio di opinione a una lettera, scritta da un avvocato, al Corriere della Sera. E non alla solita diretta sui social network.
«Prima era pronto a farsi processare, poi ci ha dormito su e deve averci ripensato – ha scritto Roberto Saviano su Facebook -. Del resto, quando tutti in coro ti dicono che verrai senz’altro assolto, hai serie possibilità di essere condannato».
I riferimenti di Salvini ai trattati europei e la mancanza di accenni alla Costituzione
Successivamente, Roberto Saviano ha voluto concentrarsi anche su un altro aspetto. Nel corso della sua lettera inviata al Corriere della Sera, Matteo Salvini ha sempre fatto riferimento ai trattati europei e mai alla Costituzione italiana. La posizione scettica nei confronti dell’Europa da parte del leader della Lega non suggerirebbe una strategia del genere. Eppure, il ministro dell’Interno punta ad adottarla.
«E chi se lo sarebbe mai aspettato da Salvini: rifugiarsi nei trattati europei, proprio lui, il sovranista più puro su piazza?» – si chiede Saviano. E infine si concede una ulteriore riflessione a proposito del ruolo dei politici all’interno dell’agone istituzionale: «Deve essersi accorto, il Ministro (o, più verosimilmente, devono avergli fatto notare), che è diventato troppo ingombrante, soprattutto per gli amici. Da che mondo è mondo, in politica sei necessario fino a quando – magari perché hai strafatto, perché hai tirato troppo la corda – non sei più funzionale».