Burioni: «Volevo chiudere la mia pagina Facebook ma poi ho deciso di alzare l’asticella» | VIDEO
30/11/2018 di Redazione
C’è stato un momento in cui Roberto Burioni ha creduto a una castroneria. E l’ha seguita. All’esame di maturità aveva studiato i temi suggeriti da un suo amico che, misteriosamente, era riuscito a ottenere le tracce ufficiali la notte prima. Ovviamente quelle tracce non uscirono mai ed entrambi superarono comunque l’esame di maturità. Inizia così l’ultimo libro del medico immunologo “Balle Mortali” (edito da Rizzoli), una sorta di opera che racconta tutte le castronerie in tema di salute. Bugie, tesi anti scientifiche, in cui negli anni sono caduti un po’ tutti: dal governo a illustri medici e perfino persone che solitamente si affidano alla scienza ma, davanti al dolore e alla malattia, si affidano a una speranza che purtroppo non li poterà da nessuna parte. «Balle Mortali è indirizzato a tutti. Perché da un lato spiega quanto sia facile credere alle bugie, quando si è malati, quando si è in un momento di vulnerabilità e dall’altra spiega quanto sono pericolose le bugie, bugie che possono diventare mortali», spiega Burioni a Giornalettismo.
Per Burioni è molto facile illudere la gente. Lo Stato che responsabilità ha in questi casi? «In molte di queste storie – spiega – c’è un elemento molto negativo. Lo Stato che non è dalla parte della scienza. Lo Stato che oscilla tra la medicina vera e la stregoneria. Addirittura sperimentazioni cliniche senza alcuna base scientifica, approvate all’unanimità o quasi con finanziamenti di 3 milioni di euro. Sto parlando di Stamina. Una sperimentazione che nella mia università non approverebbero neanche per i topi».
E dare voce a queste persone anche solo per deriderle? I media sono responsabili? «Il problema – aggiunge Burioni – è che la stampa non ha dato voce a questi cialtroni per deriderli. Il più delle volte hanno contribuito alla loro opera di disinformazione e di illusione dei pazienti. In parte è colpa dei media ma anche dei medici. Perché ricordiamolo in queste storie ci sono medici che illudono i pazienti, spesso per trarne profitto. Sono persone che andrebbero punite molto severamente».
Ora Burioni ha creato un sito contro le bufale in campo medico. Come è partita questa molla? «La mia avventura è partita inizialmente su Facebook. In realtà c’è stato un momento in cui avevo deciso di chiudere la pagina. Al momento dell’ultimo vaccino che ha fatto mia figlia Caterina». Poi un ripensamento: «Penso di aver stabilito un rapporto di fiducia con i tantissimi lettori che seguono la mia pagina. Era un peccato perdere questo patrimonio. Un patrimonio che può esser utilizzato anche per informare non solo sui vaccini ma anche temi molto importanti. Per cui anziché chiudere la pagina ho deciso di alzare l’asticella. In medicina le opinioni sono importanti ma contano i fatti. Infatti il sito si chiama “Medical Facts”».