Rixi dopo le dimissioni si sente sollevato: «Lavorare con Toninelli è impossibile»

Dire di essere felici dopo una condanna a tre anni e cinque mesi non mostra, sicuramente, una verità. Ma nel colloquio dell’ormai ex viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti con Il Messaggero emerge quasi un senso di liberazione per la fine di un compito e un ruolo che gli stava sempre più stretto a causa della figura ingombrante del suo superiore. Rixi contro Toninelli, l’ex viceministro contro il ministro. L’ultimo capitolo della saga dell’eterna lotta (politico-dialettica) tra Lega e Movimento 5 Stelle viene direttamente dagli uffici del Mit.

Nel suo colloquio con Il Messaggero, Rixi ha spiegato che dopo la grande amarezza per la condanna – per il processo sulle spese pazze in Regione Liguria – è arrivata una piccola ventata che lo ha fatto sentire «più leggero»: la consapevolezza di non essere più un sottoposto di Danilo Toninelli. «Lascio quasi volentieri – ha confidato il leghista -. Continuare a lavorare accanto a lui era praticamente impossibile». Il casus belli del caso Rixi contro Toninelli parte dalla rimozione delle deleghe al sottosegretario del Carroccio al Mit, Armando Siri – indagato per corruzione in Sicilia -, e si sposta anche su compiti personali e invasioni di campo.

Rixi contro Toninelli, l’ex viceministro vuota il sacco

«Ha tolto le deleghe a Siri in due ore, senza neppure una telefonata e senza che Armando avesse neppure ricevuto un avviso di garanzia – ha spiegato Rixi -. E queste cose hanno pesantemente incrinato il rapporto di fiducia. Non si può provare a risalire la china infangando gli alleati, sacrificando i rapporti umani e i progetti costruiti insieme». Ma oltre Siri c’è di più. Molto di più.

Un rapporto incrinato e fatto di invasioni di campo

«Poi, da qualche tempo il ministro grillino ha proceduto a nomine, come il presidente dello Stretto, in settori che riguardavano le mie deleghe, senza neppure consultarmi – ha proseguito l’ex viceministro -. E ha finito per occupare militarmente tutti i posti all’interno del dicastero, spesso senza alcuna attenzione al merito. E questo non è giusto, né corretto». Il Rixi contro Toninelli si conclude con un’altra accusa sulla mancata formalizzazione degli inviti fatta dal ministro per quel che riguarda la conferenza nazionale sui porti in programma l’11 e il 12 giugno.

(foto di copertina: ANSA/LUCA ZENNARO + ANSA/GIUSEPPE LAMI)

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