Ristoranti in Calabria, il racconto di una pizzeria ancora chiusa dopo l’ordinanza

L’emergenza economica del coronavirus ha travolto soprattutto il settore della ristorazione, che secondo il DPCM del presidente Giuseppe Conte potrà riaprire con l’asporto dal 4 maggio e con il servizio al tavolo dal 1 giugno. Una decisione che ha portato tante proteste, con la presidente della Calabria Jole Santelli che ha firmato un’ordinanza per riaprire il servizio al tavolo all’aperto per i ristoranti già da dal 30 aprile.

La Calabria è vero che ha pochi contagiati, ma questa decisione rappresenta un guanto di sfida al Governo e si preannuncia una dura querelle con una diffida da parte dell’esecutivo. Noi abbiamo deciso di fare una chiacchierata con il ristorante Lievito Madre, una delle pizzerie più note a Crotone e rinomata in tutta la regione.

Florindo Franco di Lievito Madre ci ha spiegato che è stato un periodo davvero terribile per la loro pizzeria: “Appena è iniziata l’emergenza abbiamo deciso di chiudere la nostra attività, anche se qui era consentito il domicilio. È stato un mese di riflessione, ci siamo posti mille domande tra di noi. Le preoccupazioni c’erano sia nell’ambito lavorativo che in quello familiare, ci siamo ritrovati di fronte ad un problema così grande che non avremmo mai e poi mai potuto neppure immaginare. C’è stato però anche qualcosa di positivo, dato che lavorando sempre non possiamo stare con la nostra famiglia quindi abbiamo fatto tesoro di questo stop”.

Ora però Lievito Madre è operativa con il delivery, come tanti ristoranti ha saputo riconvertirsi: “Sì, ad un mese esatto della nostra chiusura ci siamo organizzati rispettando tutte le norme igienico-sanitarie per realizzare e consegnare la pizza a domicilio. Solitamente lavoriamo tutta la settimana, ma in questo momento abbiamo deciso di farlo soltanto da giovedì a domenica. Siamo ripartiti  per cercare di vivere e far vivere un po di normalità ai nostri clienti e dipendenti. Fare la pizza è quello che amiamo, un pensiero che ci fa stare bene e andare avanti. Ormai di normale c’è rimasto veramente poco. È veramente triste non poter accogliere i nostri clienti facendoli sentire a casa, ma siamo comunque contenti di regalare una gioia con una pizza”.

Venendo alle discussa ordinanza sulle riaperture dei ristoranti firmata da Jole Santelli la pizzeria Lievito Madre ha deciso di rispettare il DPCM nazionale: “Il nostro presidente ha anticipato in Calabria quella che sarà la fase due a livello nazionale, vista la situazione più positiva rispetto ad altre regioni con pochissimi contagiati. Non ha detto da domani è tutto finito e che si può aprire come se niente fosse successo. Spesso si leggono solo i titoli. Lei ha fissato dei punti precisi per poter aprire. Noi però abbiamo deciso comunque di non aprire al pubblico con i nostri tavoli all’aperto, perché secondo noi al momento non ci sono i presupposti di sicurezza per poterlo fare”. Poi però sottolinea di non condannare qualche collega che deciderà di aprire: “Chi si sente di poterlo fare, di rispettare ogni singolo punto del protocollo e veramente è in grado di garantire la totale sicurezza dei propri clienti e propri dipendenti apra rispettando l’ordinanza senza paura di essere giudicato”.

Per riaprire i ristoranti il protocollo da seguire non è così semplice, ma Lievito Madre sta già pianificando il percorso da fare: “Insieme a chi di competenza ci stiamo organizzando nel miglior modo possibile per poter ripartire. Stiamo già provvedendo nell’aggiornamento del Dvr, bisogna sostenere un corso anti/covid19. Questo è importantissimo per la sicurezza di tutti, perché al momento dovremo convivere su un virus di cui si sa ancora relativamente poco. Ci stiamo anche organizzando con dei professionisti per la sanificazione  del locale”.

Lievito Madre, così come tutti i ristoranti, ora teme però anche la crisi economica: “Quello che fa più paura e la scia che lascerà questa pandemia, crediamo quasi certamente che questa stagione estiva è saltata. Noi, come tutti nostri colleghi crotonesi, lavoriamo tanto d’estate e tiriamo a campare d’inverno. Il 2020 sarà un anno con un inverno ed “un’estate che sa d’inverno”, quindi sarà davvero molto dura ripartire.  Bisogna ricominciare, non abbiamo altre possibilità. Dobbiamo combattere e riprenderci ciò che ognuno di noi si era creato con sudore, con sacrifici e senza l’aiuto di nessuno”.

Poi un appello al governo a fare di più perché gli aiuti finora non ci sono stati: “Ci vogliono proposte concrete, “AIUTI” da parte di chi di competenza. Loro sanno perfettamente di cosa ha bisogno un piccolo commerciante per poter ricominciare. Non servono soldi, anche perché nessuno al mondo li regala. Non serve un prestito che poi dovremo restituire. L’unico aiuto concreto intanto per cominciare sarebbe cancellare le tasse del 2020, sarebbe già un primo aiuto concreto”.

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