«Ora la piazza è nostra», le risate dopo aver sparato a Manuel Bortuzzo

08/02/2019 di Redazione

Sabato notte, dopo aver sparato a Manuel Bortuzzo, si sentivano euforici. Ridevano. Esprimevano soddisfazione per il terribile (evidentemente non per loro) atto compiuto. È uno dei particolari che emerge dalle indagini su Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, i due ragazzi che nel quartiere Axa a Roma hanno colpito in strada e gravemente ferito il 19enne nuotatore, per vendicarsi di una rissa con la quale il ragazzo non c’entrava nulla.

Dopo aver esploso i colpi di pistola a bordo di uno scooter i due hanno riso e grudato «Questa piazza ora è nostra». A raccontalo alla Polizia è stato una residente che si è affacciata sulla piazza dopo i tre spari. Ed è proprio alla luce di questa testimonianza, e di questa frase pronunciata, e del resto del quadro, che la sparatoria sta facendo un salto di qualità.

Le risate e l’euforia dopo gli spari a Manuel Bortuzzo

Il Corriere della Sera (articolo di Fulvio Fiano e Rinaldo Frignani) parla di una testimone ha notato Marinelli e Bazzano sfrecciare in scooter a circa cento metri dal luogo del ferimento. Dopo aver udito i colpi, scambiati per petardi, si è sporta dal marciapiede per vedere cosa stesse accadendo. È così che ha visto passare il motorino con a bordo i due ragazzi di Acilia. La ragazza viene citato nel decreto di fermo a carico dei due e parla di «guida spericolata», con lo scooter che sfiorava le auto ferme in sosta, tanto da costringere un’amica a fare un salto indietro «per non essere investita».

La posizione di Marinelli e Bazzano sembra aggravarsi ogni ora che passa. La difesa in Questura di mercoledì è considerata piena di passaggi poco credibili. I pm contestano l’aggravante della premeditazione insieme al tentato omicidio per futili motivi e al porto abusivo d’armi. Si valuta anche l’aggravante mafiosa.

(Foto da archivio Ansa: un fermo immagine dal video ripreso dalle telecamere di sorveglianza, Manuel davanti a un distributore di sigarette pochi istanti prima di essere colpito dagli spari, la notte tra il 2 e il 3 febbraio)

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